Maurice Maeterlinck

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Maurice Maeterlinck

Maurice-Polydore-Marie-Bernard Maeterlinck nacque a Gand nel 1862 (morì a Grasse [Alpi Marittime] nel 1949). Fu amico e compagno di Ch. Van Lerberghe e G. Le Roy nel triste collegio gesuiti co Sainte Barbe di Gand, dove lo avevano preceduto Verhaeren e Rodenbach. Fece l'avvocato, dal 1886 si stabilì in Francia dedi candosi all'avvocatura e partecipando alle vicende dei movimenti culturali d'avanguardia. Nel 1911 ebbe il nobel. Allo scoppio della seconda guerra mondiale emigrò in USA.
Maeterlinck esordì con la raccolta di versi Le serre calde (Les serres chaudes, 1889), e con il dramma di argomento fiabesco La principessa Maleine (La princesse Maleine, 1889). Seguirono numerose opere teatrali: L'intrusa (L'intruse, 1890), I ciechi (les aveugles, 1891), Le sette principesse (Les sept princesses, 1891), Pelléas e Mélisande (Pélleas et Méllisande, 1892) che fu poi musicato da Debussy, Aglavaine e Sélysette (Aglavaine et Sélysette, 1894). Grande fortuna ebbe la fiaba teatrale L'uccellino azzurro (L'oiseau bleu, 1909). Nel 1896 pubblicò un nuovo libro di versi, Dodici canzoni (Douze chansons) poi riedite nel 1900 con il titolo di Quindici canzoni (Quinze chansons).
Del 1896 è Il tesoro degli umili (Le trésor des humbles), il primo di una lunga serie di saggi filosofici e scientifici, ispirati a una visione anticonfessionale anche se non materialistica dell'esistenza. Si ricordano: La saggezza e il destino (La sages se et la destinée, 1898), La vita delle api (La vie des abeilles, 1901), La vita delle termiti (La vie des termites, 1927), La vita delle formiche (La vie des fourmis, 1930). Negli ultimi anni Mae terlinck si dedicò a studi di occultismo e metapsichica.
I primi drammi teatrali sono caratterizzati da una atmosfera da incubo, carica di allucinazioni e di ombre, resa conflittuale dall'esasperata individualità dei personaggi. In seguito, anche per lo studio dei mistici medievali e di scrittori come Novalis e Emerson, scoprì valori più confortanti e sereni. Questa nuova vi sione della vita si esprime particolarmente ne "L'uccellino az zurro" che è tra le cose migliori da lui scritte.

Le motivazioni del premio nobel: "in appreciation of his many-sided literary activities, and especially of his dramatic works, which are distinguished by a wealth of imagination and by a poetic fancy, which reveals, sometimes in the guise of a fairy tale, a deep inspiration, while in a mysterious way they appeal to the readers' own feelings and stimulate their imaginations".


Francia (1850-1890)

© Antenati - 1994-1997


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