Charles-Marie Leconte de Lisle

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Charles-Marie Leconte de Lisle


Charles-Marie Leconte de Lisle nacque a Saint-Paul [Réunion] nel 1818 (morì a Louvenciennes nel 1894). A Paris dal 1846, partecipò al movimento fourierista, collaborò a «La Phalange» e a «Démocratie pacifique», fu poi tra i promotori del parnassianismo.
Di idee repubblicane e progressiste, fu tra l'altro propugnatore dell'abolizione della schiavitù dei neri nelle isole, contro i suoi stessi interessi. Accolse con entusiasmo i moti del 1848, ma se ne ritirò deluso dopo il colpo di stato bonapartista del 1851. Si guadagnò da vivere con lavori editoriali e traduzioni di classici greco-latini. Nel 1886 fu proprio lui a succedere a Hugo all'Académie. La sua poetica anti-romanticista è espressa nella prefazione alle Poesie antiche (Poèmes antiques, 1852). A esse seguirono le Poesie barbare (Poèmes barbares, 1862), Poesie tragiche (Poèmes tragiques, 1884), e le postume Ultime poesie (Derniers poèmes, 1895). Scrisse anche volumi divulgativi in cui espresse le sue convinzioni laiche (si ricorda una sua "Storia popolare della rivoluzione francese" Histoire populaire de la révolution française, 1871).
La poesia di Leconte-de-Lisle si oppone all'effusione romanticista dei sentimenti, ma non rifiuta l'uso fastoso delle parole. Ammira la civiltà ellenica, ideale di bellezza classica, ma è attratto anche dalla natura selvaggia. In questo gioco di contrasti e di sfumature, condotto con uno stile fervido ma anche impassibile, sono le caratteristiche fondamentali del movimento parnassiano.



© Antenati - 1994-1997


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