Alphonse de Lamartine

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Alphonse de Lamartine

Nato a Mâcon nel 1790, compiuti gli studi fu in Italia e soggiornò a Napoli, esperienza determinante per la sua opera e per la sua vita sentimentale. Tornato in Francia, ebbe una vita mondana in cui ebbero parte importante il suo fascino e i suoi amori con Julie Charles e con Lena de Larche. L'amore con Julie si concluse drammaticamente con la morte di lei. Lamartine scelse la carriera diplomatica. Ebbe il primo incarico a Napoli, poi a Firenze. Sposò l'inglese Elisa Birch. Nel 1830 abbandona la carriera diplomatica per quella politica. Dopo un viaggio in oriente fu eletto deputato e partecipò attivamente ai lavori della camera. La sua attività politica culminò nel 1848 con la partecipazione al governo repubblicano, come ministro degli affari esteri. Il colpo di stato di Napoléon III lo allontanò dalla politica. Negli anni successivi dovette scrivere per sopravvivere. Morì a Paris il 28 febbraio 1869.
Tra le prime cose interessanti da lui scritte sono Il golfo di Baia (Le golfe de Baia, 1813), in cui è l'influenza del soggiorno napoletano. Nel 1820 pubblica le Meditazioni poetiche (Méditations poétiques) la cui originalità, non tanto dei contenuti, quanto nel tono di autobiografica confidenza sentimentale, ebbe ampi consensi sia negli ambienti romanticisti che in quelli con servatori.
Dal 1830 il tono della sua poesia muta, alla ricerca di uno spiritualismo che trasfuse nelle Armonie poetiche e religiose (Harmonies poétiques et religieuses, 1830), che ebbe un vasto consenso di pubblico: l'ampiezza tematica dell'opera, molto più vasta e varia della precedente lirica d'amore, e la presenza di poesie di argomento religioso (alcune profondamente cristiane) ne fanno una delle raccolte più significative. Del 1831 sono Le rivoluzioni.
Jocelyn (1836) è una specie di dramma morale e religioso, sullo sfondo di una vicenda d'amore. Ne La caduta di un angelo (La chûte d'un ange, 1838) rievoca l'epopea mitica di una umanità ancora primitiva. Si tratta in entrambi i casi di visioni più vaste rimase irrealizzate, tra i migliori esiti poetici di Lamartine. Contemporanei sono i discorsi politici sulla pace universale, i trovatelli, la libertà di stampa. Con la Storia dei girondini (Histoire des girondins, 1847) riabilitò i fondatori della nuova Francia, anticipando ciò che sarebbe avvenuto nel 1848. Del 1849 è Graziella.
Dopo il colpo di stato di Napoléon III e il ritiro dalla vita politica, sono una serie di riedizioni, memorie. Un Corso familiare di letteratura (Cours familier de littérature, 1856-1869). E' una produzione sorretta solo dal talento di divulgatore, e dal bisogno di guadagnare per sopravvivere.
"Le meditazioni" sono un suggestivo modello lirico, capace di legare il poeta e il lettore in una effimera complicità. Il linguaggio è pove- ro di strumenti. Alla varietà degli spunti corrisponde l'intenzione di ridurre la complessità del mito a favore della sua comunicabilità. il suo talento si affida alla musica del verso. La produzione di Lamartine segue una precisa parabola: da "Jocelyn" a "La caduta di un angelo" si passa dall'esperienza religiosa di un curato nello scenario dei paesaggi alpini, a una densa allegoria della caduta biblica. Lamartine è stato anche poeta epico, costruttore di poemi filosofici, non solo l'esiguo (per repertorio) lirico de "Le meditazioni".

Contesto

La Francia nel Primo Ottocento



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