Anselmus da Aosta

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Anselmus da Aosta

Anselmo fu uno dei maggiori filosofi del tempo. Nato nel c.1033, divenne arcivescovo di Canterbury nel 1093. Morì nel 1109. Fu un importante logico: sua la cosiddetta 'prova ontologica' dell'esistenza di dio (pensiamo dio come perfetto; tra le qualità della perfezione è necessariamente l'esistenza, dunque dio esiste). Sostenne il primato della fede sulla ragione con la formula "credo ut intelligam". E' l'ultima grande voce della cultura monastica e della teologia che precede quella dei maestri cittadini universitari (che studieranno la Bibbia insieme a Platone, come Abelardus, oppure Aristotele come Tommaso da Aquino), una teologia modellata soprattutto sulla meditazione attorno ai testi di Agostino.
La chiesa cattolica lo ha fatto santo. Ebbe infatti un ruolo politico-religioso importante. Si oppose alla pretesa di Henry I che voleva ordinare sacerdoti e confiscare i beni di Canterbury. Inviato da Henry I dal papa, sulla strada per Roma si fermò a Bec (1103). Qui gli giunse la notizia della confisca. Per tre anni svolse una accanita resistenza contro le pretese di Henry I, di cui resta traccia nell'importante epistolario.


Contesto storico: X-XI secolo

[1996]


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