Ierolamus

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Ierolamus

Nato a Stridone [Dalmazia] nel c.347, in una famiglia di agiata condizione, Ierolamus studiò a Roma con il grammatico Elius Donatus e a Roma ebbe il battesimo. Nel 374 passò in oriente, dimorando prevalentemente a Antiochia e Costantinopoli. Tornato a Roma nel 382 vi rimase fino al 385 quando si stabilì a Betlemme, dove visse fino alla morte avvenuta nel c.420. Dopo una revisione delle precedenti versioni latine dei Vangeli, e probabilmente dell'interno Nuovo Testamento, Ierolamus tradusse dall'ebraico l'Antico Testamento. Questa traduzione, nota con il nome di "Vulgata", entrò nell'uso della chiesa cattolica. Alla Bibbia e ai Vangeli dedicò numerosi Commentari. Il suo "Epistolario" comprende 117 lettere scritte per la pubblicazione, modello di arte letteraria e fonte preziosissima di notizie. Scrisse anche una raccolta di 135 brevi biografie di scrittori cristiani, da Petrus allo stesso Ierolamus (Uomini illustri, De viris illustribus), alcune biografie di monaci del deserto (Petrus eremita, il monaco Malcus, Ilario), la traduzione rimaneggiata e ampliatata, attraverso Svetonius, della "Cronaca" e dell'"Onomasticon" di Eusebius, e una serie di opere di carattere polemico- dogmatico. Nel complesso Ierolamus fu un erudito e un filologo più che un teologo, il massimo studioso di antichità dell'occidente cristiano. Aspro polemista e scrittore efficace, nei suoi scritti realizzò un connubio tra forme classiche e dottrina cristiana.


Contesto storico: IV-V secolo

[1996]


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