Abel
Gance
Abel Gance
Abel Gance, nato a Paris nel 1889, già
scenografo di Pathé, entrò nella regia nel 1915. Fu
un autore romanticista, geniale, amante del barocco e del gigantesco.
Unì melodramma e sperimentazione. Fu un regista 'eccessivo',
la sperimentazione assume perlopiù caratteristiche estreme,
ossessive. Si veda l'uso sistematico degli obiettivi deformanti
ne La follia del dottor Tube (La folie du docteur Tube,
1915) girato per la Film d'Art, film che fu giudicato tanto sconcertante
da non essere distribuibile nelle sale.
Tra i suoi films: "Le droit à la vie" (1916), "Mater Dolorosa"
(1917), La decima sinfonia (La dixième symphonie, 1918).
Accuso! (J'accuse!, 1919) è un film pacifista, visionario
e melodrammatico, molto coraggioso nelle tesi esposte. Fu poi rimontato
nel 1922 e rigirato nel 1937.
La ruota (La roue, 1922), ispirato al romanzo di Pierre
Hamp, narra di una ragazza amata da padre e figlio, entrambi ferrovieri.
Intrecci melodrammatici, ma con un impianto simbolico e rimandi
a elementi figurativi: il cerchio, le ruote che rimandano al destino.
Gance effettuò un montaggio sperimentale: dei 32 rulli iniziali
ne restarono dopo le revisioni solo 12 rulli. Protagonisti del film
sono i treni e la velocità. Gance con "La ruota" imprime
un ritmo di montaggio originale, che influenzò molto le avanguardie
cinematografiche del tempo.
Grandiosissimo è Napoléon
visto da Abel Gance (Napoléon vu par Abel Gance, 1926-7)
tra le più colossali realizzazioni della storia del cinema.
Si tratta di una biografia dell'imperatore, dall'adolescenza alla
campagna d'Italia del 1796: doveva essere solo il primo di sei episodi.
Gance riuscì a realizzare solo questo espisodio, finanziato
da un gruppo di produttori (tra cui Pathé ) e banchieri che
misero insieme una cifra per allora enorme: 18 milioni di franchi.
Gance si ispirava a "Nascita di una nazione" di Griffith, ma sperimentando
uan fitta serie di innovazioni tecniche. Prefigurando gli schermi
panoramici di mezzo secolo dopo, sperimenta il sistema della "polyvision",
con tre schermi affiancati che allargano la visione: lo usa per
le sequenze del dibattito alla convenzione, del Bal des Victimes,
e della marcia dell'esercito francese verso l'Italia: questa è
l'unica che possiamo vedere perché Gance, in un momento di
sconforto, distrusse le altre due. Una delle arditezze del film
è la divisione delle inquadrature in più immagini,
effetto difficile da ottenere allora perché mancavano le
stampatrici ottiche. Gance fa muovere la macchina da presa perché
lo spettatore possa "incorporarsi al dramma visivo". Di qui anche
le sequenze in soggettiva, e il montaggio dai ritmi molto rapidi.
L'ascesa di Napoléon (interpretato da Albert Dieudonné
) ha toni agiografici: è un eroe che fin dall'adolescenza
ha coscienza del destino che l'attende, e guida i compagni di collegio
in una 'battaglia' di palle di neve. Lo amano la dolce Violine figlia
di un oste (interpretata da Annabella), e Joséphine de Beauharmais
(interpretata da Gina Manès) che diventa sua moglie. Nella
parte di Marat è Antonin Artaud; in quella di Saint-Just
appare lo stesso Gance.
Il "Napoléon" di Gance presentò proprio per la sua
grandiosità grossi problemi anche alla proiezione. La versione
originale era di 12.000 metri; ne fu proiettata solo una parte,
all'Opé ra de Paris il 7 aprile 1927, in una serata di gala,
accompagnato da una partitura di Arthur Honnegger. Nel 1932 e nel
1955 Gance tenterà di postsincronizzare la sua opera; nel
1970-1975 il regista e storico inglese Kewin Brownlow tentò
di ricostruire la versione originale del film. Nel 1981 la copia
ricostruita fu recuperata dal regista Francis Ford Coppola (e da
suo padre Carmine), presentata a New York, al Radio City Music Hall,
e fatta ricircolare in tutto il mondo. La versione di Coppola era
di 4 ore e con musiche composte da Carmine Coppola appositamente;
una versione di Brownlow e di David Gill dura 5 ore e 13 minuti,
con musiche di compositori del XVIII secolo (a cura di Carl Davis);
una versione fu proiettata a Roma, al Massenzio, copia restaurata
da Brownlow ma nella versione più breve di Coppola. Il successo
della riproposizione di questo film incoraggiò i restauri
dei film "muti", oltre che permise di tornare a far circolare immagini
e idee che sembravano destinate ai musei e alle cineteche degli
studiosi.
Dopo il fallimento di "Napoléon" seguirono,
girati da Gance: "Louise" (1939), Paradiso perduto (Paradis
perdu, 1939), Il capitan Fracassa (Le captain Fracasse,
1942).
Filmografia: Abel Gance
Le droit à la vie (1916)
Mater Dolorosa (1917)
La dixième symphonie (1918)
J'accuse! (1919)
La roue (1922)
Napolé on (1927)
Louise (1939)
Paradis perdu (1939)
Le captain Fracasse (1942)
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