Lukofron

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Lukofron

Lukofron era nato in Calcide [Eubea] nel c.325-. Fu figlio adottivo dello storico Lukos da Reggio. Visse a Alessandria, dove ebbe dal re Tolomeos II Filadelfos l'incarico di ordinare le opere dei comici per la Biblioteca: frutto di questo impegno fu anche il trattato "Sulla commedia" (Pe'ri ko:mo:i'dias), che doveva essere almeno di dieci libri ma che è andato perduto. Delle sue tragedie abbiamo solo 20 titoli, ma gli studiosi antichi gliene attribuivano un numero almeno doppio. Ci restano 4 versi dei "Pelopidi" a imitazione euripidea, e pochi versi del dramma satiresco "Menedemo". L'Alexandra (Ale'ksandra) è un monologo narrativo di intonazione epico-lirica in 1474 trimetri giambici, in cui un servo a guardia del carcere dove è rinchiusa Alexandra (cioè Cassandra) espone al re Priamos le misteriose profezie della figlia: imminente distruzione di Troia, ritorno infelice degli eroi, destino di Enea, alterne vicende della lotta tra Asia e Europa. L'oscurità del carmen nasce dal puntiglioso uso di parole rare e dalla ricercatezza delle rievocazioni mitologiche. I commentatori bizantini chiamarono questo monologo "monodrama" proprio per la preziosità stilistica. Ai versi 1126-80 si celebra l'egemonia futura di Roma discendente di Troia, fondata da Enea: vi si parla delle avventure in Etruria e Lazio, con l'accenno alle mense divorate. Ciò ha fatto meditare intorno a una attribuzione del monologo a un poeta omonimo ma successivo, del II secolo (-).



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