Uno spettro si aggira in Sicilia

Lo specchio dell’ingovernabilità in cui si specchiano molti comuni siciliani è il governo della regione. Un governo fallimentare a largo spettro...

di Luigi Boggio - giovedì 26 ottobre 2023 - 954 letture

Lo specchio dell’ingovernabilità in cui si specchiano molti comuni siciliani è il governo della regione. Un governo fallimentare a largo spettro con scarsa possibilità di tirarsi fuori per dare un senso al mandato che hanno ricevuto. Un consenso ampio con l’entrata nella scena politica delle vecchie conoscenze mai domi nel rivendicare posti di rilievo, sottoposti e sgabuzzini in continuità di un passato non praticabile se non in parte per i mutati rapporti di forza politici.

fantasmi

I due ex governatori Cuffaro e Lombardo per il "bene" che hanno fatto alla Sicilia possono agitarsi come e quanto vogliono, ma dovranno sempre valutare, in ogni passo, che nella coalizione ci sono gli assetati di Fratelli d’Italia, i quali non gli lasceranno nemmeno gli strapuntini figurarsi i posti di prima fila. Ma in questo gioco di posizionamento spartitorio non c’è la Sicilia con i suoi drammi sociali per mancanza di visione limitata semplicemente alla gestione del potere per il potere.

L’esempio più eclatante riguarda le polemiche per la nomina dei manager delle aziende sanitarie che ancora non vengono fuori, mentre le liste d’attesa diventano sempre più lunghe e alcuni ospedali stanno per chiudere per mancanza di personale. Siamo nel campo della salute delle persone per quello che rappresenta nella vita di ognuno di noi, anche per i cambiamenti climatici che sono una minaccia al nostro organismo. La vita non solo in salute ma nell’equilibrio psichico fisico con lo studio, il lavoro e una condizione sociale vivibile. Una condizione sociale non per tutte e tutti a causa della mancanza di lavoro e una povertà crescente.

In Sicilia 3 famiglie su 10 non ce la fanno. È allarme povertà e aumento delle disuguaglianze rispetto alle altre regioni. Se non ci fosse la catena della solidarietà che si sostituisce alle istituzioni il dramma sarebbe più grave, ma la povertà resta. Ancora non si è capito che i Comuni vanno aiutati a costruire una rete con il tessuto associativo e le scuole per aiutare le famiglie e recuperare quei ragazzi e ragazze che abbandonano la scuola. Un dramma nel dramma della dispersione e della disperazione senza una possibilità di crescita e di presente.

Per dei governi lungimiranti dovrebbero essere delle priorità politiche. Ma non siamo il paese delle scelte e di andare oltre ai nostri angusti orizzonti. Senza i saperi attraverso una formazione permanente dove pensiamo di andare? Forse a farci quattro passi tra le note. Sempre che la musica sia andante e armoniosa.


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