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Un puzzle chiamato Europa

Pubblicato il 17 febbraio 2016 sul blog di Vision

di Emanuele G. - lunedì 22 febbraio 2016 - 3547 letture

Un recente articolo del saggista americano Robert Kaplan apparso di recente sul Wall Street Journal e ripubblicato in Italia dalla Stampa ci permette di comprendere con maggiore chiarezza la composizione geopolitica dell’Unione Europea. Un’intuizione piuttosto appropriata dell’autore è che l’Unione Europea comincia a modellarsi secondo la struttura del Sacro Romano Impero. Ovverossia un centro forte ed una periferia in mano alle c.d. “marche”. L’articolo di Kaplan mi suggerisce alcune riflessioni personali. Il centro è senza dubbio rappresentato dall’Europa Continentale e in particolar modo dal duo Germania-Francia. Un duo sbilanciato poiché i problemi economici della Francia impediscono a quest’ultima di poter giocare un ruolo maggiormente trainante sia in seno al succitato duo che nel resto dell’Unione Europea. Vicini a tale centro è senza dubbio il Benelux, i paesi scandinavi e le tre repubbliche baltiche. Questo insieme di stati determina il centro dell’Unione Europea. La periferia, rappresentata dalle “marche” di cui poc’anzi, è costituita da una fascia di stati che va dal Portogallo fino alla Penisola Balcanica. Una periferia che rappresenta un confine con il mondo delle sempiterne crisi dell’Africa Maghrebina e del Medio Oriente. Un “limes” fra l’Europa cristiana e la religione islamica. Anzi secondo il geografo e storico francese Fernand Braudel il vero confine sud dell’Europa era da ascriversi direttamente in piena Africa Maghrebina. Venuti meno i regimi che governavano quella parte del Mediterraneo ecco che il “limes” si è spostato più a Nord attivando di fatto gli intensi fenomeni migratori degli ultimi decenni. A dir il vero la periferia dell’Unione Europea gioca in ordine sparso non sembrando rivolgere il proprio interesse geopolitico al rafforzamento della stessa Unione Politica. L’Irlanda è essenzialmente un “hub economico” che pensa ad attrarre investimenti. L’Inghilterra, al contrario, è oramai una mina vagante in seno all’Unione Europa tesa alla tutela di Londra capitale finanziaria del mondo rispetto all’Euro. Il Portogallo come Croazia e Slovenia svolgono un ruolo di comprimari. Nulla di più. La Spagna prima delle recenti elezioni era profondamente legata alla Germania. La probabile formazione di un governo di sinistra PSOE-Podemos sgancia il paese iberico dall’ “entente cordiale” con Angela Merkel. L’attivismo di Matteo Renzi non è molto gradito al “centro” dell’Unione Europea. Molte le frizioni fra Roma e Bruxelles intercorse nell’ultimo periodo. La Grecia appare come un membro/non membro. Un peso, ecco! Abbiamo, quindi, il quadrilatero mittleuropeo costituito da Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria e Polonia. Un quadrilatero sempre più lontano da Bruxelles e viepiù indifferente da appelli alla coesione continentale. Un’annotazione: la Polonia è una grave perdita per gli interessi geopolitici della Germania a causa della sterzata nazionalista della prima. Infine, Romania e Bulgaria. Un mistero. Sono attive per ottenere i finanziamenti comunitari, mentre non mostrano alcun interesse nei confronti dei dossier “caldi” dell’Unione Europea. Di recente tale strutturazione geopolitica dell’Unione Europea ha subito delle nuove tendenze centrifughe. Dinamiche dovute alla minaccia del terrorismo di marca jihadista e al protagonismo russo. L’Europa Occidentale sembra più conciliante con la Russia proprio perché identifica in questo paese un alleato imprescindibile nella lotta contro la minaccia terroristica. Certo ci sono le crisi in Ucraina e in Siria, ma sono dettagli. Al contrario, l’Europa Orientale (termine inesatto – nda) che teme il protagonismo della Russia cerca di stringere rapporti sempre più intensi con gli Stati Uniti. E’ davvero il caso di dirlo. L’Unione Europea dei giorni nostri è un puzzle. Un puzzle impazzito? No…semplicemente un’Unione Europea che paga in maniera pesante e pericolosa la mancanza di una vera strategia geopolitica. Povera Federica Mogherini. Rappresenta una politica estera europea che non esiste!

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