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Un lenzuolo presidenziale

Trovate a casa un vecchio lenzuolo, scrivetegli sopra "No alla mafia. Vota Rita Borsellino" ed appendetelo in piena vista fuori dalla finestra...

di Redazione - martedì 2 maggio 2006 - 10939 letture

Ad un mese dalle elezioni regionali, l’Isola Possibile online, Girodivite e Ritaexpress lanciano la campagna "Un lenzuolo presidenziale". Basta semplicemente trovare a casa un vecchio lenzuolo, scrivergli sopra "No alla mafia. Vota Rita Borsellino" ed appenderlo in piena vista fuori dalla finestra. Un piccolo gesto di sensibilizzazione politica.

Mandate poi le vostre foto con le lenzuola presidenziali all’indirizzo redonlineip@hotmail.it o a giro@girodivite.it.

La galleria fotografica con le vostre foto è qui. Buon Voto.


Metti un banner sul tuo sito

Hai un sito? Aderisci alla campagna per Rita Presidente. Abbiamo intanto preparato due banner che puoi inserire nel tuo sito. Puoi farli linkare a questa pagina, se vuoi.

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Se aderisci anche tu alla campagna web, mandaci l’url del tuo sito, lo inseriremo nella lista dei siti aderenti all’iniziativa.


Segnaliamo oggi: DiDi’s Blog



- Ci sono 7 contributi al forum. - Policy sui Forum -
Un lenzuolo presidenziale
28 aprile 2006, di : Andrea |||||| Sito Web: http://www.ritaexpress.it

Facciamo nostra questa campagna, diffonderemo volantini e pubblicizzeremo l’iniziativa. Veniteci a trovare e aiutateci a tornare in Sicilia!!!

Gli studenti siciliani fuorisede

www.ritaexpress.it

Un lenzuolo presidenziale
29 aprile 2006, di : Alessandra |||||| Sito Web: www.ritaexpress.it

ma non si vota solo il 28? sui banner c’è scritto anche 29.. forse è il caso di correggerli. ciao Ale
Un lenzuolo demenziale
1 maggio 2006, di : Tino

Forse non vi rendete conto che la mafia è la mentalità di un intero popolo.

E’ veramente singolare che si possa cambiare la mentalità di un popolo con un presidente piuttosto che con un altro.

O forse pensate che la mafia si combatte con più leggi, più sbirri, più controllo?

Ma vi siete chiesti come mai nel Trentino Alto Adige non c’è mafia?

Eppure non hanno Rita Borsellino!

    RE: Un lenzuolo demenziale
    1 maggio 2006, di : Miriam Di Peri

    in Trentino Alto Adige la mafia è solo ben nascosta dietro i colletti bianchi. non siamo noi coi nostri lenzuoli ad illuderci. noi abbiamo la consapevolezza di un grosso problema da risolvere. e una presidente della regione onesta non stona col progetto di scardinare un sistema fatto di clientelismi e di mentalità mafiose. in trentino questa consapevolezza non c’è. in più non c’è neanche rita borsellino... i soldi sporchi di sangue che le mafie guadagnano nel sud italia, non restano qui da noi. vengono riciclati e ripuliti al nord e diventano fabbriche, edifici, appalti pubblici, lavori di ripristino pre-olimpiadi invernali in una Torino con periferie fatiscenti e senza tetto agli angoli delle strade. la mafia la coppola e la lupara le ha abbandonate da un pezzo. bernardo provenzano è stato preso con la sciarpetta di seta. svegliamoci e cominciamo a fare qualcosa nel nostro piccolo, anzichè stare sempre lì a criticare chi ci crede in un futuro migliore.
    Demenziale
    2 maggio 2006

    Ti manda a salutare Felice Maniero e tutti gli amici del Brenta, e pure gli amici degli amici.
    IL BUE DICE CORNUTO ALL’ASINO
    3 maggio 2006, di : TERRUN

    Ma che c’entra Felice Maniero con il Trentino? Questo signore è un galantuomo in confronto ai meridionali. Ecco un brano dell’intervista presa da Famiglia Cristiana, di Luciano Scalettari, Milano, 2 luglio 1997:

    Maniero, cos’è rimasto della mafia del Veneto? «È stato spazzato via tutto. Molti arrestati stanno per uscire per decorrenza dei termini di custodia cautelare e si rimetteranno nel "mercato". Il pericolo maggiore è che chiedano l’appoggio di Cosa nostra o della camorra. So per certo che i Misso, potente famiglia della camorra napoletana, hanno già avuto approcci in Veneto. Sarebbe una malavita ben diversa dalla nostra: in vent’anni da noi sono state uccise una decina di persone. In Sicilia ne ammazzano mille all’anno. Ho impedito l’eliminazione di almeno cento traditori e "infami" e non abbiamo mai sparato ai poliziotti. Tenga conto che avremmo potuto uccidere qualunque magistrato di Venezia, da Casson a Dalla Costa, da Pavone a Foiadelli. Tramite gli infiltrati sapevamo tutto di loro: indirizzi, scorte, orari, numeri dei cellulari. La mia politica era di evitare per quanto possibile lo spargimento di sangue. Di solito la malavita fa la scelta opposta: uccidere aumenta il prestigio nell’ambiente. Ed è facilissimo. Fare una rapina o evadere è complicato, ci vogliono mezzi e cervello. Ammazzare è tecnicamente banale».

    VOTATE VOTATE, CHE TANTO RESTATE QUELLO CHE SIETE!

Un lenzuolo presidenziale
10 maggio 2006, di : hotbird01

Scusate la domanda inopportuna, ma non riesco a trattenermi:

Chi è Rita Borsellino? Perchè la dovrei votare? Che cosa ha fatto?

e sopratutto perchè lei?

Il rispetto per il fratello, caduto nella guerra contro la mafia, non giustifica affatto una operazione elettorale che somiglia motlo a quella fatta in campo nazionale.

Non avendo nomi "importanti" o avendo tutti i nomi "compromessi" si cerca il nuovo, magari una "icona". Ma mi chiedo, se dovesse essere eletta, chi eserciterà il potere in realtà?

La domanda non è stupida, la candidatura di Rita Borsellino nasconde la debolezza della sinistra, che pur avendo come avversario Cuffaro, personaggio tutt’altro che imbattibile, non riesce a trovare al suo interno nessuno che la possa degnamente rappresentare. Divisa come sempre tra faide interne che impediscono di portare avanti un discorso di vero rinnovamento e la pongono quindi allo stesso livello morale dei tanto odiati avversari.

A sinistra c’è un uomo come claudio Fava perchè non lui. Non penso sia un incapace, anzi...... Però forse non è gestibile dalla nomenklatura e questo da fastidio.

Mentre la Borsellino avrà bisogno di qualcuno che la guidi e dovrà affidarsi ad altri, prestando a questa campagna solo la memoria del fratello morto Fava forse non ne avrebbe avuto bisogno.

Perchè non Leoluca Orlando, forse ha fatto il sindaco troppo bene e non potrebbe lavorare con chi invece vuole detenere tutto il potere?

Sono deluso, dall’incapacità di una sinistra di portare una reale alternativa, che sbandiera una pretesa moralità, ma che invece è allo stesso livello dello schieramento opposto.

E se qualcuno vuole conferme, basta che guardi le ultime elezioni al senato.....

Per cui perdonatemi, ma non mi sento di esporre nessun lenzuolo, il dramma è che cercavo un alternativa a Cuffaro e non la trovo.

Saluti a tutti

    FINALMENTE UNO CHE RAGIONA
    12 maggio 2006, di : carolina

    Peccato che ce ne siano pochi come hotbird01. Ma come si può pensare di sconfiggere la mafia, quando anche l’ultimo dei cretini capisce che la mafia è la mentalità di un intero popolo, e che è impossibile cambiarla.

    E’ COME PENSARE DI FAR DIVENTARE BIANCHI I NEGRI.

    E QUESTA BORSELLINO ALTRO NON E’ CHE UN’OPPORTUNISTA, PRESUNTUOSA E SFRONTATA, PER NULLA DIVERSA DA WANNA MARCHI.

    ANZI WANNA MARCHI PROMETTE DI FAR DIMAGRIRE, COSA CHE E’ COMUNQUE POSSIBILE, INVECE LA BORSELLINO PROMETTE L’INVEROSIMILE.

    E CIO’ CHE E’ PIU’ ASSURDO E’ CHE PUNTUALMENTE TROVA GLI IMBECILLI DISPOSTI A CREDERCI. ESATTAMENTE COME WANNA MARCHI.

    VOTATE, VOTATE, CHE IL TEMPO MI DARA’ RAGIONE!

chi è Rita
12 maggio 2006, di : Tano Rizza

Rita Borsellino nata a Palermo il 2 giugno 1945 e laureata in Farmacia nel 1967, svolge la sua professione di farmacista a Palermo, dove abita con la famiglia in Via Mariano D’Amelio.

Sposata dal 1969 e con tre figli, dal 1995 è stata vicepresidente di Libera, l’associazione fondata da don Luigi Ciotti per organizzare la società civile contro le mafie e per diffondere in particolare tra i giovani una cultura di legalità, giustizia e pace.

Nel corso dell’assemblea nazionale di Libera di quest’anno è stata nominata presidente onorario dell’Associazione.

Con Libera ha contribuito in maniera determinante all’approvazione delle legge 109/96 sull’uso sociale dei beni immobili confiscati alle mafie e sostiene attivamente il progetto Libera Terra.

Già dal 1992 è impegnata attivamente nella società civile nel campo dell’educazione alla legalità democratica, nel diffondere una cultura di giustizia e solidarietà, non solo per tener vivo il ricordo del fratello e di tutte le vittime della mafia, ma soprattutto perché in particolare le nuove generazioni attraverso la conoscenza dei fatti acquistino consapevolezza dei propri diritti, del valore della legalità e della democrazia, una coscienza critica e responsabile che, una volta adulte, consenta loro di fare scelte giuste e coerenti per il bene loro e della collettività nella quale sono chiamate a vivere.

Dal 1994 assieme all’ARCI Sicilia e in seguito con la collaborazione di Libera contribuisce all’ideazione e alla crescita dell’iniziativa “La Carovana Antimafie”, un’esperienza ormai di carattere internazionale che mira a “portare per tutte le strade” l’esperienza di un’antimafia propositiva che vuole incidere positivamente sulla realtà economica, sociale, amministrativa dei luoghi che attraversa stringendo intrecci solidali ed etici tra i cittadini, le istituzioni e le diverse realtà della società civile organizzata presenti sui territori.

Suoi contributi e testimonianze sono contenuti in: Nonostante Donna. Storie civili al femminile, a cura di M.De.Luca, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1996; La fatica della legalità. Atti del Corso “in memoria di G. Falcone”, Lucca 1999; I ragazzi di Paolo. Parole di resistenza civile. Edizioni Gruppo Abele, Torino 2002;Fare memoria. Per non dimenticare e per capire;EditorePacini Fazzi; 2002; Rita Borsellino - Il sorriso di Paolo EdiARGO Ragusa, 2005.

Tra i riconoscimenti più significativi che le sono stati assegnati quello che ogni anno il periodico carcerario "Nonsolochiacchiere" di Rebibbia assegna a chi si è particolarmente impegnato per il miglioramento del sistema della giustizia.

Rita Borsellino è inoltre presidente dell’associazione Piera Cutino - guarire dalla talessamia Onlus con sede a Palermo. L’associazione ha tra i propri obiettivi fondanti quello di migliorare l’assistenza ai pazienti affetti da emoglobinopatie; rendere più agevole il soggiorno dei familiari; potenziare la ricerca scientifica nel settore della Terapia genica e del Trapianto in utero; dar vita ad un padiglione ex novo in grado di ospitare per intero i locali della Divisione di Ematologia II con Talassemia dell’Ospedale “V. Cervello” di Palermo; realizzare un Polo di eccellenza per la ricerca con nuove apparecchiature di laboratorio, introducendo nuovi ricercatori e sviluppando gli attuali contatti con Università e laboratori Internazionali.

    HA ASPETTATO I 50 ANNI
    12 maggio 2006, di : la dia a bere a qualcun altro

    Fino a 50 anni non si era accorta che c’era la mafia. Non si era nemmeno accorta che il fratello lavorava contro la mafia. Improvvisamente nella terza età ha aperto gli occhi.

    COMPLIMENTI PER LA BIOGRAFIA!!!!!!!

Perche Rita
12 maggio 2006, di : Tano Rizza

Rita, dicono che ad agosto tu abbia detto: "fermiamo Cuffaro, se non ci riusciamo mi ritiro e mi dedico ai miei nipoti". Dalla società civile per battere il cuffarismo...

C’è una Sicilia diversa da quella di Cuffaro, io la conosco bene, e ovunque c’è voglia di legalità, di partecipazione, di un nuovo sviluppo. Soprattutto c’è voglia di partecipazione. Era da tempo, forse da anni, che ne parlavo con gli amici più cari, che mi sono stati più vicini, con i quali condivido affetto prima ancora che visioni politiche. Così dalle chiacchere informali, nel settembre scorso è arrivata la domanda: ma perché non ci provi tu?

parliamo del programma, di che cosa ha bisogno la Sicilia? La Sicilia ha bisogno di tutto, con la aggravante che qui abbiamo la forte presenza mafiosa. Allo stesso tempo però ci sono tanti fatti nuovi e, soprattutto, c’è la speranza di tanti siciliani che non si sentono rappresentati da chi oggi li governa. E’ questa speranza che dobbiamo incentivare.

Si, va bene la speranza, ma oltre la speranza ci vogliono fatti concreti: parliamo un poco del programma. Credo che per parlare di un "programma di governo" sia troppo presto. Soprattutto perché non voglio fare un programma di tanti buoni propositi e facili promesse. Sarebbe molto facile buttare già qualche riga di un programma ideale, scritto da qualche tecnico dentro le stanze di una segreteria politica. Non è quello che mi interessa. Quel che mi interessa in questa prima fase della campagna elettorale è ascoltare, camminare fra la gente e con la società, capire i problemi e le loro origini per provare a trovare le soluzioni nella legalità e nello sviluppo. I cosiddetti "esperti" in questi anni hanno dimostrato quanto la politica istituzionale e di governo si sia allontanata dalla gente, hanno dimostrato che molto spesso il loro essere "esperti" serve solo a favorire interessi di parte o addirittura personali. Credo che la prima parte di un programma credibile sia e debba essere fatta con la storia dei candidati: prendete la storia degli ultimi 13 anni della mia vita e prendete la storia degli ultimi tredici anni dell’impegno politico di Cuffaro: fate voi il paragone.

    MA QUALE VOGLIA DI LEGALITA’?
    12 maggio 2006, di : Lorenzo

    La voglia di legalità l’avranno quelli che non magnano. Infatti alle recenti elezioni, i soliti magna-magna hanno votato i soliti impostori, ben sapendo che trattasi di impostori.
Stendiamo un lenzuolo pietoso (presidenziale)
12 maggio 2006, di : omino bianco

Basta con la demagogia.

Basta con il buonismo.

Basta anche con la legalità.

Basta con il potere.

Chi se ne frega della mafia? Che c’entra lo Stato? Cosa c’entra la legge? La legge e lo Stato sono uguali in tutte le regioni d’Italia. Però è in Sicilia che non c’è lavoro, è in Sicilia che la sanità fa schifo, è in Sicilia che il denaro pubblico viene rubato, è in Sicilia che non vengono rispettate le leggi. E cosa può fare un presidente regionale, a parte papparsi lo stipendio e i benefici vari, per cambiare il genoma di un popolo?