"Tre giorni della legalità" a Napoli

Poi uno che vive e opera in questi territori, come Ciro Corona dell’ Associazione Resistenza, ti dice che la “ la camorra è in crisi” perché le risorse economiche si sono ridotte e il consenso popolare non è più quello di una volta.

Oppure l’ex Parroco di Scampia, don Aniello Manganiello, ti racconta di come ha iniziato a combattere la camorra staccando l’acqua alle famiglia camorristiche che si erano attaccate alla rete idrica della sua Parrocchia. E poi entrambi ti raccontano di come hanno aperto una finestra di comunicazione con i camorristi, andando a prendere i figli a casa per portarli a scuola e iniziando con loro un percorso di “conversione” che ha portato molti di questi a cambiare strada.

Questo è successo nel corso della “tre giorni della legalità” che abbiamo vissuto presso la Parrocchia Sacra Famiglia al rione Luzzatti di Napoli dal 4 al 6 aprile.

La partecipazione numerosa e attenta di tanti cittadini dimostra che c’è voglia di riscatto e di ricostruzione civile in tanti quartieri “difficili” e in questa missione fondamentale è il ruolo di tante parrocchie e di tante associazioni di volontariato.

Testimonianza conclusiva di tutto ciò è stata la partecipazione gioiosa e impegnata alla “festa di primavera della legalità e della solidarietà” di domenica 6 aprile. In questa occasione si sono affrontate in maniera decisa ma “educata” quattro squadre di calcio nel quadrangolare in memoria di don Peppe Diana.

E sono stati tanti i cittadini che hanno acquistato i generi alimentari prodotti sulle terre confiscate alla camorra.

Un bel momento di partecipazione, di testimonianza, di solidarietà e di impegno che ci ha rafforzato la convinzione che la lotta al malaffare può stare dentro i nostri comportamenti quotidiani. Ciascuno di noi può "staccare l’acqua" alla camorra-