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Sicurezza ferroviaria: la situazione in Sicilia

Intervista a Giosué Malaponti Presidente del Comitato Pendolari Siciliani

di Emanuele G. - lunedì 1 agosto 2016 - 3107 letture

Il 12 luglio scorso in Puglia è avvenuto un drammatico incidente ferroviario. Lo dimostra il bilancio finale: 23 morti e 50 feriti alcuni dei quali in condizioni davvero critiche.

L’incidente è occorso fra le stazioni di Corato e Andria fra due treni appartenenti alla compagnia ferroviaria privata "ex concessoria" Ferrovie Nord Barese.

Codesto evento ci ha spinto a capire la situazione delle ferrovie nella nostra isola. Una situazione con parecchie criticità.

Ci ha risposto il Giosué Malaponti Presidente del Comitato Pendolari Siciliani. Un’associazione che da anni si batte per mgliorare in ogni comparto il trasporto ferroviario in Sicilia. Un’opera meritoria poiché un reale sviluppo delle ferrovie contribuirebbe in maniera sostanziale al progresso complessivo della Sicilia.

In generale qual’è la situazione della sicurezza ferroviaria in Sicilia?

"In Sicilia, per quanto attiene alla sicurezza ferroviaria, siamo messi alquanto bene, in quasi tutta la rete il gestore RFI Spa ha installato i sistemi tecnologici per la sicurezza ferroviaria."

Secondo dati in mio possesso 791 km di linee elettrificate sono sottoposte al sistema detto SCMT...altri 587 sono gestiti secondo i protocolli del SSC...questi dati sono corretti?

"I dati sono corretti, essendo dati ufficializzati da RFI gestore dell’infrastruttura ferroviaria."

Quali le differenze fra questi due sistemi di assistenza alla movimentazione dei treni?

"Il Sistema di Controllo della Marcia del Treno, contrariamente a quanto spesso pensato, non è un sistema di ripetizione segnali in macchina. La trasmissione dei dati avviene solo fra le apparecchiature di terra (Sottosistema di terra - SST) e quelle di bordo (Sottosistema di bordo - SSB) preposte a controllare la velocità del treno in quel determinato punto della linea. Salvo rare eccezioni (giusto un paio di indicazioni che in particolari casi possono "aiutarlo" nella condotta e che poi vedremo), l’agente di condotta non vede in cabina niente di quanto trasmesso fra SST e SSB. L’agente di condotta deve pertanto guidare rispettando le indicazioni ricevute dai segnali della linea, dalla ripetizione segnali in macchina (ove presente) e dalle prescrizioni di movimento. Il sistema di trasmissione SCMT è discontinuo. La trasmissione avviene attraverso delle boe poste sul binario (agganciate alle traverse) pertanto la ricezione dei messaggi da parte del SSB avviene solo in corrispondenza di tali boe. I dati che vengono trasmessi dal SST (Sottosistema di terra - SST) sono: la velocità massima ammessa dalla linea; il grado di frenatura - pendenza della linea; la velocità massima ammessa rispetto a rallentamenti o riduzioni di velocità temporanee di un tratto di linea; l’aspetto del segnale appena superato. Attraverso questi dati il SSB (Sottosistema di bordo - SSB)calcola, tenendo conto delle caratteristiche di composizione del treno (% di massa frenata, lunghezza, ecc.), quale è la velocità massima che deve tenere il convoglio in ogni momento della sua marcia. Qualora il dato ricevuto comporti una riduzione di velocità (compreso l’arresto) ad una determinata distanza (velocità obiettivo e distanza obiettivo), il SSB calcola una "curva di frenatura" che permetta al SSB stesso di controllare se il macchinista sta rispettando o meno le indicazioni ricevute dai segnali della linea e dalle prescrizioni in possesso.

Il Sistema di Supporto alla Condotta (SSC), costituisce un sistema ridotto e discontinuo di ripetizione segnali in macchina. La trasmissione dei dati avviene solo fra le apparecchiature di terra (Sottosistema di terra - SST) e quelle di bordo (Sottosistema di bordo - SSB) preposte a controllare la velocità del treno in quel determinato punto della linea. Il macchinista deve pertanto guidare rispettando le indicazioni ricevute dai segnali della linea e dalle prescrizioni di movimento. Il sistema di trasmissione è discontinuo. La trasmissione avviene attraverso dei trasmettitori applicati normalmente ai pali dei segnali e pertanto la ricezione dei messaggi da parte del SSB avviene solo in corrispondenza di tali PI (Punti Informativi)."

Se uno di questi sistemi fosse stato operativo sulla tratta Adria-Corato lidente non si rarebbe prodotto?

"Se quella linea avesse avuto i sistemi tecnologici che ha la Sicilia non sarebbe potuto succedere l’irreparabile."

Ci sono linee siciliane in cui ancora vige l’obsoleto sistema del "blocco telefonico"?

"Che io conosca no."

Non le sembra una follia che ci sono due organismi che si occupano di sicurezza ferrovia...ossia l’Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie e l’Ufficio Speciale Trasporti a Impianti Fissi?

"Concordo che è una follia avere due organismi di sicurezza ferroviaria ma chi doveva controllare e/o vigilare sull’Ufficio Speciale Trasporti a Impianti Fissi?"

Quali i piani di RFI e delle aziende ex-concessorie per migliorare la sicurezza ferroviaria?

"Al momento non ci è dato sapere."

Un altro dato impressionante è che in Sicilia sono chiusi ben 300 km di linee ferrate per frane ossia il 20 %. Cosa dire a proposito?

"Su questo dato è da circa 5 anni che sollecitiamo i territori interessati, e sto parlando della Caltagirone-Gela, a chiedere alla Regione di intervenire sul gestore dell’infrastruttura RFI Spa affinche predispongano gli interventi necessari a riaprire, alla circolazione ferroviaria, quest’arteria importante di collegamento tra le provincie di Catanie e Caltanissetta. Per la riapertura della Caltagirone-Gela occorrono circa 50 milioni di euro, che sono ben poca cosa visti gli investimenti fatti sull’intera linea tra il 2008 eil 2009. L’altra linea chiusa da oltre tre anni è la Alcamo-Trapani via Milo, in questa linea non è crollato nessun ponte ma solo diversi smottamenti del sedime ferroviario. Dopo qualche anno dalla chiusura la spesa per il ripristino della linea era di circa 70 milioni oggi si parla di oltre 100 milioni di euro per riaprire la Via Milo."

Altri due dati: 190 km a doppio binario ed altri 578 km sono non elettrificati... Un quadro desolante...

"Si, è davvero un quadro desolante ma è quello che la nostra classe politica ha voltuto in questi ultimi ventanni. Nel 2005 fu finanziato dal Cipe con 1.970 milioni di euro, il raddoppio dei restanti 42 km della Fiumefreddo-Giampilieri sulla dorsale ionica Messina-Catania. Ma nel 2011 il finanziamento di questo raddoppio è scomparso. Nel 2010 è stato fatto un Contratto di Programma a RFI Spa di 30 milioni per ammodernare e velocizzare l’attuale tracciato della Catania-Palermo ma ad oggi mai realizzato. Nel 2013 con il CIS (Contratto Istituzionale di Sviluppo) si finanzia con 823 milioni su una spesa di circa 6 miliardi il raddoppio della Catania-Palermo ma da alcune notizie dichiarazioni dell’assessore regionale ai trasporti on.Giovanni Pistorio pare che il raddoppio dei binari sia sino a Catenanuova per poi ammodernare e velocizzare l’unico binario sino a Fiumetorto, da dove inizia nuovamente il raddoppio della linea Palermo-Messina. Da almeno dieci anni si aspetta il completamento e l’apertura del raddoppio della linea Catania Ognina-Catania Centrale, ultima data di consegna dei lavori 17/04/2016."

Lei che ha frequenti interlocuzioni sia con la Regione che con RFI che aria tira...c’è volontà di invertire la situazione oppure...?

"E’ dal 2001 che riusciamo ad interloquire e a collaborare con i Dirigenti di Trenitalia, in considerazione del fatto che in Sicilia non c’era un Contratto di Servizio per il trasporto ferroviario tra Regione e Trenitalia ma tra Trenitalia e Ministero dei Trasporti sino al 30/12/2015. Da questa data il nostro interlocutore istituzionale è la Regione Siciliana che ha sottoscritto con Trenitalia un Contratto Ponte 2015-2016 per il trasporto ferroviario nell’Isola......"

Eppure un sistema di mobilità su ferrovia gioverebbe, e non di poco, sulle reali possibilità di sviluppo dell’isola...

"Un sistema ferroviario più moderno e veloce, gioverebbe molto alla Sicilia. Sono convinto che con pochi investimenti o meglio con il solo investimento della Catania-Palermo si potrebbe cambiare il volto ferroviario della Sicilia partendo da Trapani passando per Palermo, Messina, Catania, Siracusa, Ragusa, Gela Caltanissetta e Agrigento e se si vuole da Agrigento sino a Trapani. Ma alla politica interessano solo i tempi biblici della Catania-Palermo, sempre se si farà e non una ferrovia che circumnavighi l’intera Isola."

Un altro scandalo è dovuto al fallimento della società regionale che si occupava della intermodalità... Palermo/Termini Imerese e Catania/Bicocca potrebbero diventare asset strategici per una intermodalità collegata a porti e aeroporti...

"Certamente potrebbero esserlo se la politca cambia marcia e inizia ad investire veramente sulle infrastrutture, sui trasporti e quindi su una mobilità e intermodalità sostenibile che sia volano per lo sviluppo economico e turistico ma, ci credo poco che ciò avvenga."

Ma il famigerato contratto di servizio è operativo oppure riomane nei libri dei desideri?

"Il Contratto di Servizio è stato firmato il 30/12/2015 come "Contratto Ponte 2015-2016" ma era operativo gia da gennaio 2015. A dicembre 2016 la Regione Siciliana affiderà all’impresa di trasporto ferroviario Trenitalia Spa il trasporto ferroviario dell’Isola sino al 31/12/2026."

Quali le azioni da intraprendere per un sistema ferrovieria efficiente e di qualità?

"La Regione deve fare una ricognizione riguardante i progetti attualmente approvati e/o finanziati e capirne lo status; progettare e farsi finanziare il completamento dei tratti di raddoppio delle dorsali tirrenica e jonica, l’ammodernamento e l’elettrificazione dell’intera rete."

Lei da anni si batte per queste tematiche...pessimista, ottimista oppure realista?

"Assieme a molti altri ci siamo voluti intestare questa crociata, personalmente sono ottimista ed al contempo realista. Occorre non mollare continuare a a sollecitare i nostri diritti in materia di trasporto efficiente ed efficace e del completamento infrastrutturale, portando sempre avanti un progetto di mobilita ed intemodalità ecosostenibile."

La Sicilia rischia...è proprio il caso di dirlo...di perdere l’l’ultimo treno in fatto di trasposto ferroviario?

"La Sicilia, secondo me, rischia molto e rischia seriamente di rimanere fuori dalle Reti TEN e quindi fuori da quei Corridoi Europei che dovevano limitare al minimo le differenze di trasporto e di mobilità con il resto dell’Italia e d’Europa garantendo quella "Continuità Territoriale" che la Sicilia non ha mai avuto da tutti i modi di trasporto: Ferroviario, Marittimo, Aereo e Stradale."

Contatti Comitato Pendolari Siciliani:

Giosuè Malaponti - Presidente Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer

recapiti: 3921727757 - 3475545402 - comitatopendolari@gmail.com

www.comitatopendolari.it - http://pendolarisiciliani.blogspot.com

Articolo pubblicato su Agrigentoierioggi.it sulla situazione delle ferrovie siciliane a seguito della relazione “Condizioni politiche e amministrative della Sicilia (1876)” a cura dell’On.le Leopoldo Franchetti (cliccare sul link):

Inchiesta Franchetti

Crediti fotografici: la fotografia è stata presa dal sito http://www.agrigentoierieoggi.it.


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