Seconda estate Covid a Milano - Agosto 2021

Un anno fa, quando di vaccini si parlava appena, Milano appariva abbastanza animata, con tanta gente seduta all’aperto davanti a un caffè...

di Silvia Zambrini - domenica 15 agosto 2021 - 5462 letture

"…C’è solo la strada / su cui puoi contare / la strada è l’unica salvezza [...] / Bisogna ritornare nella strada / nella strada per conoscere chi siamo" (​C’è Solo la strada di Giorgio Gaber, dall’album “Con tutta la rabbia, con tutto l’amore”, coll. 1970 - 2000).


Un anno fa, quando di vaccini si parlava appena, nonostante i lunghi lockdown paralizzanti, Milano appariva abbastanza animata, con tanta gente seduta all’aperto davanti a un caffè, un giornale e magari un monitor appoggiato sul tavolo, lungo i marciapiedi e nei punti dove le strade si allargano: una sorta di vita sociale “in vetrina” in questa città dove le piazze raccolte sono poche e, principale punto di convergenza, era e rimane la via. Lungo le vie sono nate le idee e le iniziative che hanno dato vita a una cultura storicamente vivace e allo sviluppo dei movimenti politici propulsori di grandi cambiamenti. Sui marciapiedi la gente da sempre si è incontrata per comunicare, organizzarsi, i bambini per giocare: così fino a circa gli anni ’70 prima che aumentassero a dismisura le automobili parcheggiate.

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Milano - Caffè Aiello, inizi del Novecento

Le "nuove piazze" di ipermercati e megastore dove i giovani si danno appuntamento e gli anziani, specie in estate si sentono protetti, dovrebbero in parte sostituire quella spontaneità di partecipazione che in passato apparteneva alla strada. Ma questi nuovi luoghi, per quanto movimentati, rimangono pur sempre spazi “chiusi”, rimbombanti, spesso lontani da dove si abita. É nello spazio aperto che ci si rapporta con l’ambiente nel modo più completo, che ci si confronta con se stessi e gli altri con maggiore trasparenza. E anche adesso, nonostante lo smartworking, occorre uscire per respirare, muoversi, vedere gli altri, “perdere del tempo”: non a caso i mercati settimanali, sia col freddo che con l’afa, sono sempre affollati. I gruppi spontanei per le ginnastiche nei parchi e le passeggiate serali già da prima della pandemia testimoniavano il bisogno di una città più salubre. Tutto ciò che sostituisce la persona al veicolo a motore è un valore aggiunto in termini di qualità di vita e la presenza numerosa di pedoni contiene a propria volta l’uso dell’automobile.

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Milano agosto 2021

Attualmente, per continuare a far rispettare il distanziamento tra i clienti, il Comune ha scelto di prorogare il permesso agli esercenti di Bar e ristoranti di occupare gli spazi pubblici attigui senza pagare imposte. Per la seconda estate consecutiva Milano assomiglia più a Venezia e altre località italiane piuttosto che alla metropoli deserta come può accadere in piena estate: tra persone a passeggio con lo sguardo rivolto alle facciate dei palazzi e altri turisti e residenti seduti all’aperto. Tutto ciò si verifica nonostante il Covid con tutti i rischi che continua a comportare mentre i danni economici persistono. Sarebbe un peccato, usciti dalla pandemia, uscire anche dalla Milano dei Caffè per tornare a quella delle automobili parcheggiate ovunque c’è uno spazio libero, proprio adesso che la città sta riacquistando quell’aspetto di socialità che a tutti fa piacere: gli stessi shopping center, gli spritz e le movide più selvagge, riflettono quei connotati di comunità e vivibilità del luogo tipici della città di un tempo.


Leggi anche: Un anno di Covid a Milano.


Questo articolo è stato pubblicato anche su Fana.one.



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