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Reo confesso di non essere "antiputiniano"

"Il ripudio della guerra non è solo una categoria dello spirito, ma un principio politico precettivo della Costituzione Italiana, che comporta anche il dovere di prevenirla nelle situazioni di alto rischio. Ed è ora che lo si capisca, prima del peggio...."

di Gaetano Sgalambro - martedì 9 agosto 2022 - 3302 letture

Antefatto: (Un commento del mio post “Pensiero notturno, rivolto al dott. Draghi.) “Ottimo intervento per dichiararti filoputiniano dichiarando di non esserlo e deferente fustigatore di Draghi quando si profilano tempi antidraghiani. L aggressione all’Ucraina è stato un atto di viltà, difenderla un atto di civiltà. Il ripudio della guerra è una categoria dello spirito cui non può non seguire lo schierarsi contro l’aggressore.”

RISPOSTA

Usi categorie di giudizio per me illogiche:

per mia natura non sono un "Anti.." verso alcuno (come ben sai i miei rapporti giovanili, tutti sinceri e parimenti ricambiati, spaziavano politicamente dalla destra alla estrema sinistra, attraverso i quali anzi tentavo di lanciare ponti di collegamento);

io sono il mio pensiero, il quale cerca d’individuare il fatto, sfrondandolo dalle sue molteplici narrazioni, per analizzarlo alla luce della documentazione oggettiva;

il mio pensare è dinamico per curiosità e modificabile alla luce dei confronti oggettivamente fondati;

io esprimo valutazioni sui "fatti" noti e documentati di mio interesse e non condanne capitali, perché non sono nè la Verità, né il Padreterno;

io riconosco il pensiero superiore di altri, ne ho piacere e cerco di trarne vantaggio culturale, ma mi sono sempre rifiutato di sublimarmi “ciecamente” in loro;

io voglio essere sempre responsabile di quel che dico e che faccio e anche per questo ho evitato di accorparmi con altri.

Notazioni:

Il ripudio della guerra non è solo una categoria dello spirito, ma un principio politico precettivo della Costituzione Italiana, che comporta anche il dovere di prevenirla nelle situazioni di alto rischio. Ed è ora che lo si capisca, prima del peggio. Io condanno moralmente l’aggressione militare di Putin, perché la guerra è irragionevolezza estrema contro l’uomo e le cose, ne discende che il mio primario impegno è di fermarla al più presto e con ogni mezzo incruento possibile (c’erano e ci sono) e non di infilarmici dentro.


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