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Richiesta di Referendum consultivo comunale: No ad altri termovalorizzatori e alla riconversione di impianti industriali

Il sottoscritto cittadino augustano Francesco RUGGERO, coordinatore del movimento Augusta agli Augustani e responsabile provinciale e cittadino di Zero Waste Sicilia e di Acqua Bene Comune,

di Giuseppe Castiglia - lunedì 14 marzo 2016 - 4722 letture

Riceviamo e pubblichiamo.

Oggetto: RICHIESTA DI REFERENDUM CONSULTIVO COMUNALE NO AD ALTRI TERMOVALORIZZATORI E ALLA RICONVERSIONE DI IMPIANTI INDUSTRIALI IN TERMOVALORIZZATORI

Il sottoscritto cittadino augustano Francesco RUGGERO, coordinatore del movimento Augusta agli Augustani e responsabile provinciale e cittadino di Zero Waste Sicilia e di Acqua Bene Comune,

-  A seguito dell’articolo senza firma apparso sulla Sicilia il 5 marzo 2016 dal titolo “Esponenti di destra e sinistra auspicano la realizzazione dell’impianto TIFEO, UN SI BIPARTISAN AL TERMOVALORIZZATORE “ Con il quale il consigliere comunale PD Santino ARMARO, il consigliere comunale Sistema Politico Massimo MILAZZO, il consigliere comunale di Avola Sebastiano PASSARELLO, il rappresentante di Forza Italia Edy BANDIERA, il consigliere comunale del PD Francesco PAPPALARDO, tutti esponenti politici non eletti ad Augusta e quindi non rappresentanti gli interessi della collettività augustana HANNO DECISO che ad Augusta si deve fare il termovalorizzatore calpestando la sovranità dei residenti e di tutte quelle centinaia di uomini, donne e bambini che sono state e sono vittime di tumori, in quanto sostengono :”L’intesa raggiunta tra governo e regione dovrebbe dare e speriamo dia il via libera alla costruzione dei termovalorizzatori in Sicilia" e continuano “Riteniamo che l’accordo raggiunto sia l’unica soluzione seria e percorribile per affrontare e risolvere senza ulteriori rinvii l’annoso problema del corretto smaltimento dei rifiuti in Sicilia “ E seguono nell’articolo adducendo a tutte una serie di vantaggi che la termovalorizzazione potrebbe portare ad Augusta.

E delle affermazioni tutte contrarie:

-  dell’Amministrazione Pentastellata che il 10 febbraio sulla Sicilia attraverso il Dott. Pino Pisani ( consigliere comunale più votato ad Augusta con 830 preferenze) ha dichiarato “che Augusta sarà contraria ad una decisione del genere e sta convocando le associazioni ambientaliste per concordare linee comuni da adottare, qualora il paventato rischio dovesse trovare riscontro nella realtà”

-  di Enzo Parisi rappresentante di Lega Ambiente Sicilia che dichiarava nello steso articolo nell’eventualità della realizzazione di un termovalorizzatore nel nostro territorio “non bisogna mai abbassare la guardia, considerati i precedenti che hanno visto sempre il nostro territorio individuato come sede di impianti” e aggiungeva “Ma non si sa mai , il territorio augustano è stato già oggetto di scelte folli in passato, quindi, bisogna tenersi sempre pronti ad affrontare situazioni che potrebbero vederci coinvolti”

-  dell’Arciprete Palmiro Prisutto le , che più volte è intervenuto in favore della salute, delle mortalità per tumore, dei disastri ambientali , della puzza…puzza…puzza di tutti i giorni e di tutti gli anni .degli ultimi 50 anni. Arciprete che in una lettera del 29 novembre 2014 indirizzata all’ex presidente della Repubblica Napolitano scriveva :“Riflettendo sulla situazione che sta alla base del “CASO AUGUSTA “comincio, pertanto ad avere molta perplessità sull’effettiva “democrazia” di questo Stato in cui si ha paura perfino a rispondere alle istanze legittime dei cittadini che reclamano solo l’applicazione delle norme costituzionali ed il reale rispetto dei fondamentali diritti dell’uomo….” E’ prendendo spunto da quanto dichiarato da Palmiro che lo scrivente in rappresentanza di Zero Waste Sicilia, di Acqua Bene Comun e di Augusta agli Augustani

C H I E D E

Cosi come previsto dall’art. 58 dello Statuto del Comune di Augusta:

-  al Presidente del Consiglio Comunale Lucia Fichera di indire un’assemblea consiliare per deliberare sul seguente quesito referendario “ il popolo di Augusta e’ contrario alla realizzazione di termovalorizzatori sul territorio comunale e alla riconversione di impianti industriali esistenti in termovalorizzatori “ Quesito di grande rilevanza per la popolazione di Augusta così come previsto dai commi 1, 2 e 5

-  Al sindaco di Augusta Avv. Cettina Di Pietro di indire il referendum previa attestazione dell’apposita commissione comunale sulla ammissibilità e sulla regolarità formale degli atti , cosi come previsto dal comma ;

-  Alla Commissione composta dal Segretario Comunale, dal Dirigente del Settore interessato alla materia referendaria e dal Presidente del Tribunale o da un Magistrato Delegato, prima dell’indizione del referendum,. accertare l’esistenza di cause ostative ai sensi dei commi contenute nell’art. 58 dello Statuto Comuanle, verificare l’ ammissibilità del referendum ed il controllo sulle procedure atte a garantire un corretto svolgimento delle operazioni di voto e di scrutinio .

-  All’arciprete Palmiro Prisutto, perché ponga in essere tutte quelle iniziative, necessarie per la convocazione del Referendum popolare “ NO-TERMOVALORIZZATORI NEL TERRITORIO DI AUGUSTA.

-  Alle associazioni ambientaliste Lega Ambiente Sicilia, WWF, Natura Sicula perché si attivino per la buona riuscita del referendum popolare attivando un comitato organizzativo per il buon esito del referendum.

-  al Presidente del Consiglio Lucia Fichera ed ai consiglieri del M5S: Pino Pisani, Letizia Ranno, Giacomo Casole, Marco Patti, Mauro Caruso, Manuela Torriello, Nilo Settipani, Mariella Russo, Mary Giovanniello, Pina Mauro, Orazio Esposito, Roberta Suppo, Salvatore Blanco, Teo Paratore, Vittorio Meli, Silvana Danielie Sarah Marturana- del Civico 89 Enzo Canigiula, di Attivamente Biagio Tribulato e Angelo Pasqua, di Cambiare Augusta Peppe Di Mare, Lista Totis Francesco Lisitano ed Alfredo Beneventano, Tu Territorio Unito Irene Sauro e Salvatore Aviello, del PD Giancarlo Triberio, Sicilia Democratica Salvatore Errante, Noi per la Città Marco Nuciforo e Nessuno Dorma Alessandro Tripoli di attivarsi tutti celermente per far si che i cittadini di Augusta possano decidere se realizzare o no altri termovalorizzatori nel nostro territorio. ed esercitare cosi il diritto di partecipare alle scelte che riguardano la salute e l’ambiente Inoltre, sarebbe bene che il Referendum ,al fine di evitare ulteriori spese per l’Amministrazione comunale attualmente in dissesto finanziario, potesse essere abbinato a quello del REFERENDUM POLOLARE DI DOMENICA 17 APRILE CONTRO LE TRIVELLAZIONI.

Concludendo per meglio conoscere e spiegare i danni che i termovalorizzatori o inceneritori arrecano alla salute e all’economia si porta a conoscenza del Sindaco , della sua giunta e di tutti Consiglieri di maggioranza e di opposizione quanto aveva scritto Giacinto Franco, vicecoordinatore di Augusta agli Augustani nel 2008 sui termovalorizzatori o inceneritori. Problemi e considerazioni che sono oggi come nove anni fa attuali e tangibili. E che cosa hanno scritto Beniamino Ginatempo Pres. di Zero Waste Sicilia e Salvatore La Delfa Pres. Rifiuti Zero Siracusa qualche giorno fa.

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termovalorizzatori

Brevi note sui Termovalorizzatori

LO SAPEVATE CHE:

-  La prima voce dell’esportazioni della California sono le materie prime ricavate dal riciclo dei rifiuti.
-  In un mondo dove aumenta la popolazione e diminuiscono le materie prime pensate che sia saggio termodistruggerle come se fossero inesauribili.
-  Un termovalorizzatore crea 50-60 posti di lavoro.
-  Il riciclo di un milione di tonnellate di rifiuti crea 2.000 posti di lavoro.
-  La termovalorizzazione di 1 tonnellata di rifiuti produce 3 tonnellate di anidride carbonica (che aumenta l’effetto serra) e recupera solo il 20% dell’energia necessaria a riprodurre quanto si è incenerito.
-  La termovalorizzazione di 1 tonnellata di rifiuti produce il 30% di ceneri tossiche (300 kg) da mettere in dispendiosa discarica speciale, oltre alle enormi quantità di particolato, di diossine e furani emesse dal camino.
-  La raccolta differenziata porta a porta lascia un residuo indifferenziato del 20% che può essere trattato a freddo e non incenerito.
-  L’Italia è l’unica nazione europea che sovvenziona i termovalorizzatori con i CIP6 (prelevati come 7% dalla bolletta Enel), nonostante dallo scorso anno siano stati messi fuorilegge dalla Unione Europea.
-  Nel 2007 i termovalorizzatori hanno ricevuto dai CIP6 4 miliardi di euro che di conseguenza sono venuti a mancare per la costruzione di impianti di energie pulite rinnovabili come l’eolico, fotovoltaico ed idroelettrico.
-  Nel 2008 in Italia si doveva raggiungere il 35% di raccolta differenziata che dovrebbe diventare per legge il 60% nel 2010.
-  Una raccolta differenziata superiore al 40% rende i termovalorizzatori nonostante i CIP6, economicamente fallimentari.
-  Per i 4 termovalorizzatori di Sicilia Cuffaro ha comunicato alla Comunità europea una quantità di rifiuti da incenerire pari a 958.056 tonnellate/anno, mentre ne sono stati appaltati 1.656.370, oltre il 67% in più. Si pensava forse all’importazione di rifiuti da altre regioni?
-  Nel latte delle aziende intorno all’inceneritore di Brescia si è recentemente scoperta una presenza di diossine fuori norma.
-  Roma, con una popolazione di 2,5 milioni di abitanti ha un solo ATO e la Sicilia con 5 milioni ne ha ventisette (con 27 consigli di amministrazione).

Alla luce di queste brevi considerazioni sarebbe bene definire i termovalorizzatori come “TermoSvalorizzatori” in quanto svalorizzano l’ambiente, svalorizzano le materie prime e, ormai ci sono prove inoppugnabili, svalorizzano gravemente la nostra salute.

INCENERITORI: SONO DAVVERO INNOCUI?

Nell’ultimo quinquennio si sono accumulati notevoli dati scientifici e prove che dimostrano che gli inceneritori hanno un ruolo importante per danni alla salute e all’ecosistema.

Oggi conosciamo solo il 20% di quanto emesso in atmosfera dagli inceneritori.

Emissioni principali:

gas acidi NOx, SOx, (cause di : piogge acide, aumento dell’ozono, irritanti polmonari, infezioni respiratorie croniche e asma).

IPA, PCBs, Diossine e Furani Metalli pesanti (oncogeni, neurotossici, specialmente il mercurio) Polveri sottili (da PM10 a 2,5) Polveri ultra fini (nanoparticolato: da 2,5 a 0,1 – o,2 micron) Più alta è la temperatura di combustione (nel post combustore dell’inceneritore si arriva a 1200° C) più piccole sono le particelle emesse.

Come si difende l’apparato respiratorio?

Alte vie aeree: barriera meccanica dei bronchi, macrofagi a livello polmonare alveolare. Da 2,5 micron in giù le nanopolveri (polveri ultrafini) arrivano agli alveoli.

Nanoparticolato: (prime comunicazioni scientifiche a partire dal 2004)
- 1) costituito essenzialmente da metalli pesanti
- 2) dimensioni essenzialmente dell’ordine di 0,1 – 0,2 micron
- 3) non bloccabili attualmente da nessun filtro di inceneritore
- 4) vie di penetrazione: polmone (dopo un ora sono già nel circolo sanguigno), naso (tramite le terminazioni del nervo olfattivo arrivano direttamente al sistema nervoso centrale)
- 5) diffusione a distanza (catena alimentare), maggior capacità d’adsorbimento di tossici e nocivi

Le nanopolveri passano dal sangue in tutti i tessuti nobili e superano anche la barriera emato-encefalica; una volta penetrati nelle cellule aumentano i processi ossidativi cellulari, generano processi di infiammazione cronica di tipo autoimmune, processi cronici degenerativi e danni al DNA e quindi tumori.

Danni all’organismo dalle nanoparticelle:

- 1) non esiste livello di soglia al di sotto del quale i rischi siano trascurabili;
- 2) aumentano esponenzialmente in rapporto alla riduzione del diametro (es. da pm 10 a pm 2,5 si ha un + 12% della mortalità per patologia vascolare e + 14% del cancro al polmone);
- 3) apparato respiratorio: asma e broncopatie croniche;
- 4) apparato circolatorio: aterosclerosi e cardiopatie;
- 5) in quanto fungono da veicolo intracellulare di tossici e nocivi e per la capacità di adsorbirli e portarli a notevole distanza dal punto di emissione (per es. le diossine);

Danni da diossine (mutagene, teratogene e cancerogene in quanto interferiscono nei processi di trascrizione del DNA).

Ormoni sessuali: diminuzione del testosterone ed estrogeni (infertilità), ipotirodismo, aumento del diabete e maggiore nascita di femmine. Trasmissione ai neonati attraverso il latte materno.

E’ stato calcolato che la madre, durante la gestazione ed il successivo allattamento, cede al neonato la diossina da lei accumulata negli ultimi 20 anni.

Inceneritori = aumento del CO2 (effetto serra). Da 1 tonnellata di rifiuti inceneriti si emettono 3 tonnellate di CO2, più il 30% di ceneri tossiche da conferire in discariche speciali.

Con la raccolta differenziata porta a porta si porta in discarica solo il 20-25% di rifiuti non riciclabili e non pericolosi per l’ambiente nella prospettiva futura che la ricerca scientifica li riduca ulteriormente (obbiettivo rifiuti zero). Comitato Scientifico di “Decontaminazione Sicilia”

Dott. Giacinto Franco  


L’inceneritore del Tifeo

Alcuni esponenti di partiti di destra e centro-sinistra siracusani hanno diramato un comunicato stampa caldeggiando la trasformazione delle centrale termoelettrica ENEL del Tifeo in termovalorizzatore di combustibile solido secondario (CSS), sostenendo che questa soluzione consentirebbe risparmi per i cittadini. Precisiamo che a) un termovalorizzatore altro non è che un inceneritore, b) che il CSS è un rifiuto non pericoloso (salvo 18 classi su 125 possibili) e c) che la gestione dei rifiuti possa risultare più economica è una fiaba per bambini creduloni. Zero Waste Sicilia e Rifiuti Zero Siracusa vogliono ribadire 5 ragioni tecniche, economiche e di buon senso più una etica che smontano quelle tesi.

- 1) Un inceneritore di CSS o altri rifiuti inquina emettendo sostanze climalteranti, - in barba all’accordo COP21 di Parigi - tossici, nocivi e cancerogeni e NON LIBERA DALLE DISCARICHE, in quanto le scorie dell’incenerimento (25-30% del totale) devono essere smaltite in discariche speciali e a costi almeno quadrupli con evidente aumento dei costi totali la crescita della spesa sanitaria per le popolazioni vicine.
- 2) L’Europa ci chiede ben altro, col pacchetto dell’economia circolare del 02/12/2015 (recupero spinto di materie prime seconde (MPS) dagli scarti fino al 75% del totale degli RSU entro il 2030), e ci sanziona (€200.000 per ogni discarica illegale ogni 6 mesi) perché nelle discariche siciliane manca in ingresso l’obbligatorio impianto di trattamento meccanico biologico (TMB), che ritarderebbe di decenni la formazione del percolato ed i problemi igienico sanitari derivanti. Inoltre il CSS che andrebbe incenerito si può produrre solo a valle del TMB, e quindi per ora in Sicilia praticamente non se ne produce.
- 3) Nel paese di Bengodi, non in Sicilia, l’iter della costruzione degli inceneritori (progettazione, autorizzazione, appalto, concessione, costruzione, ecc.) non può durare meno di tre anni. Quindi gli inceneritori non sono la soluzione all’emergenza.
- 4) Gli inceneritori proposti dal governo sono grossi impianti (per 700.000 ton/anno) e quindi costosi. Se in Sicilia decollasse la gestione virtuosa che l’Europa suggerisce/pretende e si applicasse anche dolo il piano regionale vigente, i grossi inceneritori resterebbero “affamati”, come sta accadendo ai tanto celebrati inceneritori del norditalia (Torino, Parma e Brescia su tutti). Quindi in Sicilia potremmo ritrovarci altre due cattedrali da archeologia industriale, tempo un decennio.
- 5) L’incenerimento mette le mani nelle tasche dei cittadini, che non incasserebbero il controvalore di €40 a tonnellata (circa €100 milioni l’anno per la Sicilia) se tutti i materiali scartati venissero recuperati in MPS, ed è un grosso regalo alle multiutilities del nord (A2A, HERA, IREN), imprese che non acquistano la materia prima (CSS) per il loro prodotto (energia elettrica) ma si fanno pagare per riceverla: è questo il libero mercato? Vien da chiedersi: di chi sono i materiali scartati dai siciliani? Delle multiutilities, dei padroni delle discariche o dei cittadini siciliani?

Infine c’è una questione etica: gli inceneritori rientrano nella nostra “cultura dello spreco”, aborrita da Papa Francesco nella sua stupenda “Laudato si’ ”. Quelle materie prime seconde che vengono trasformate irreversibilmente in scorie, emissioni e veleni sono un intollerabile spreco a fronte del saccheggio continuo delle risorse terrestri, che diminuiscono sempre più velocemente e drammaticamente. Per accaparrarcele facciamo guerre nei paesi che deprediamo e da cui in milioni fuggono per inseguire il sogno non del benessere ma della semplice sopravvivenza.

In conclusione NO combustioni, SI’ recupero di risorse.

Beniamino Ginatempo, Pres. Zero Waste Sicilia

Salvatore La Delfa, Pres. Rifiuti Zero Siracusa

zwsicilia@gmail.com

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Termovalorizzatori_Decontaminazione Sicilia


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