Oltre la Destra, oltre la Sinistra. È tempo.
Liberarsi dal totalitarismo mediatico
Una delle condizioni di ogni totalitarismo è il controllo capillare dei media. Anche nelle democrazie televisive contemporanee è diventato questo, ormai, l’obiettivo primario di chi intende guidare governi e società. È quindi drammatica la prospettiva che alla Presidenza del nostro Esecutivo vada per l’ennesima volta il padrone della tv commerciale italiana, che della televisione -oltre che di molta stampa e della tv pubblica- fa da sempre un uso spregiudicato e personalistico. Una situazione che non ha confronti in Europa.
Evitarlo non sarà facile e richiederà prima di ogni cambiamento di alleanze un mutamento di paradigmi culturali. In un contesto storico e politico nel quale la definizione marx-engelsiana dei parlamenti -«comitati d’affari della borghesia»- si è trasformata da formula polemica in descrizione scientifica e in cui ogni voce critica o dissonante viene neutralizzata a favore di finte opposizioni e tutti concordano invece sul mito economico e antropologico dell’incremento del PIL; in un contesto internazionale dominato dalla logica del terrorismo, analoga alla logica mafiosa per la quale chi eroga il terrore è lo stesso soggetto che promette protezione; in un mondo come questo è arrivato il tempo di abbandonare la dicotomia Destra-Sinistra. Che non è inutile, è dannosa. Perché strumentale al permanere degli interessi costituiti dell’ampia classe trasversale di politici, amministratori, intellettuali, affaristi, che su tale contrapposizione ha costruito e perpetua le proprie fortune.
Oltre la Destra, oltre la Sinistra, non per un appiattimento nel liberismo occidentalista, con governi tra di loro intercambiali e nei quali due ex ministri del primo governo Berlusconi –Dini stava all’economia e Mastella a quello del lavoro- affossano il governo Prodi, ma per un progetto che abbia il coraggio di opporsi alla subordinazione all’Impero statunitense, contraria agli interessi nazionali; di riaffermare il principio che la legge è uguale per tutti, compresi i Ministri e le loro consorti, i deputati e i governatori delle regioni; di sostenere che la risorsa principale dell’Italia non sono i TAV o i Ponti ma il territorio e la sua bellezza; di porre dei limiti al potere invasivo della televisione, che cancella ogni differenza, distrugge le culture locali, controlla e guida i processi di trasformazione verso il profitto di pochi elevato a indiscutibile dogma.
Oltre la Destra, oltre la Sinistra, entrambe asservite al totalitarismo mediatico, alla sua illusione di libertà. «Perché il vecchio fascismo, sia pure attraverso la degenerazione retorica, distingueva: mentre il nuovo fascismo -che è tutt’altra cosa- non distingue più: non è umanisticamente retorico, è americanamente pragmatico. Il suo fine è la riorganizzazione e l’omologazione brutalmente totalitaria del mondo» (P.P. Pasolini, Scritti corsari, Garzanti, Milano 1993, p. 50).
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Un programmino da niente, eh? Roba che creare Forza Italia in 4&4=8 al confronto è una passeggiata! Si tratta solo di sostituire il sistema economico che domina l’intero pianeta con uno più giusto ed equo, ’citizen friendly’ (come dicono i miei colleghi anglofoni), in cui la politica - da misero vessillo strappato di assetti e decisioni che ormai si prendono ben altrove in tutti i campi che contano davvero - di colpo riprende il predominio sull’economia e si slancia al servizio del benessere dell’umane genti... Già che ci siamo, io riconsidererei anche l’urbanistica, progettando un nuovo modello di città, in cui tutte le strade convergano verso... "il sole"? ;-) Ah, l’aveva già detto un altro? Uffa, se studiavo meglio filosofia...! Ma questo non è il fine ultimo di tutti i movimenti religiosi, laici, ecologisti, umanisti etc, che tentano disperatamente d’intaccare la superficie inossidabile di... "the cube"? Ma per fare ciò bisognerebbe modificare tutto: modo di produzione, stili di vita (anche nostri), idea di società e progresso... Ma siamo sicuri di in quanti lo vorrebbero? Sarà che esco dal Fahreneit di Ronconi-Bradbury (la gente ha scelto da sé di smettere di leggere x vedere la tv!), ma secondo me dal ’cubo’ non c’è uscita. (ecco perchè scrivo sempre storie così ottimiste ;-))
Da almeno quattro anni non applico più la geometria (destra/sinistra) alla scienza politica. Dal 2001 guardo pochissimo la tv... se fossi l’unico inquilino del mio appartamento l’avrei già eliminata da tempo... SCIOPERO NAZIONALE DEI TELESPETTATORI http://www.esterni.org/esterni/
Ho letto con molto interesse questo articolo del Prof. Alberto Biuso e ne condivido pienamente il contenuto. Il fatto è che in Italia la politica è consegnata in mano a partiti, partitini, partitoni dell’una e dell’altra corrente, che consapevoli della loro "non rappresentatività totale" in prossimità delle votazioni provvedono a ramificarsi come " una piovra" a mille teste in presunte associazioni apartitiche, che vorrebbero far credere di rappresentare i cittadini, mentre replicano squallidamente le loro matrici e perpetrano lo stato di squallore politico esistente, neutralizzando " i puri di spirito" che se ne allontanano sempre più , con disgusto ! Che cosa si potrebbe fare realmente , mi chiedo per essere incisivi e dare una spallata a coloro che di politica ci vivono, con lautissimi compensi ?