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Lo spirito di Piazza Majdan deve vincere

Il rincorrersi fin troppo frenetico degli eventi in Crimea rischia di non farci comprendere il reale significato di quanto successo nella piazza simbolo della protesta. Piazza Majdan.

di Emanuele G. - martedì 4 marzo 2014 - 3965 letture

Da qualche giorno il mondo è con il fiato sospeso. Riemerge dal passato il fantasma della Crimea. Luogo della nota Guerra di Crimea occorsa fra il 1853 e il 1856. Crimea e Bassopiano Sarmatico, inoltre, teatro di alcune fra le più sanguinose battaglie nel corso della Seconda Guerra Mondiale.

Sarà di nuovo così? E’ nostro dovere e obbligo morale rifiutare tale prospettiva. La guerra è sempre la scorciatoia più semplicista e banale per risolvere i problemi. Certo la politica internazionale non sembra possedere a tutt’oggi quello slancio ideale di visione in grado di fermare qualsiasivoglia pulsione guerrafondaia.

Eppure è necessario soprassedere dall’intraprendere vie già utilizzate nel passato. Non aiuta - a dir il vero - il rincorrersi fin troppo frenetico degli eventi in Crimea. Ciò rischia di non farci comprendere appieno il reale significato di quanto è successo giorni fa nella piazza simbolo della protesta ucraina. Quella Piazza Majdan, o Piazza dell’Indipendenza, che è diventata il cuore pulsante dell’Ucraina.

A me pare che qualcuno abbia l’interesse a non farci comprendere quanto successo. Nel senso che si intende "accendere" maggiormente una situazione già problematica. Mi riferisco alla Russia, agli Stati Uniti e ai gruppi radicali ucraini. I motivi sono chiari. Alla Russia interessa un’Ucraina resa docile. Agli Stati Uniti, al contrario, avrebbero piacere di poter collocare vicino alla Russia un’entità statale non amica. Infine, i gruppi radicali considerano gl ieventi attuali un modo per regolare alcuni conti insoluti da tempo.

Ecco perché bisogna liberare il campo dagli agenti c.d. "guastatori". A loro non garba per nulla gli interessi generali del popolo ucraino. Loro perseguono interessi e finalità chiaramente di aprte. Una politica internazionale scevra di faziosismi dovrebbe porre al centro della sua azione un unico argomento: il bene del popolo ucraino.

In questi giorni ho interloquito con persone che conosco in Ucraina. Persone normali. Che non rivestono alcuna carica pubblica e/o non sono latori di interessi particolari. Mi hanno riferito che la protesta che ha avuto come epicentro Piazza Majdan non ha nulla a che vedere con eventuali scissioni dell’Ucraina in due parti. Nulla di più errato. Le proteste si sono originate solo per protestare contro il dilagare della corruzione e per avere uno Stato più a dimesione dei cittadini. Tutto qui. Avete capito allora il seenso delle manifestazioni. Il resto sono solo artifizi creati ad arte per innescare dinamiche estranee alla protesta medesima.

Infatti, la gente normale dell’Ucraina è impaurita dal fatto di essere usata da gruppi di potere intenti dal perseguire obiettivi del tutto opposti alle semplici aspirazioni del popolo ucraino. Nella gente non c’è alcun desiderio di scissione o divisione territoriale. Tutti si sentono ucraini. Certo i territori hanno una loro storia ed è innegabile che l’Est dell’Ucraina abbia una speciale predilezione per la vicina Russia. E’ un probkema questo?

Sempre i cittadini ucraini ci fanno notare quanto sia strana questa situazione visto che fra appena sei mesi si sarebbe andato a votare. Perché rompere ora se si aveva a disposizione il massimo strumento democratico per cambiare sul serio la situazione? Per non parlare della questione linguistica russa. Appare un escamotage per coprire dell’altro.

In breve, appare chiaro cosa la comunità internazionale deve fare. Ossia la tutela forte e decisa degli interessi dell’Ucraina e del suo popolo. Evitando che attori più o meno noti possano ricamare trame atte all’asservimento ai propri interessi parziali. Non si deve essere né per l’Est (Russia) e né per l’Ovest (Stati Uniti). Abbiamo l’obbligo morale di essere accanto al popolo ucraino al fine di dargli gli strumenti per affermare il suo diritto alla propria autodeterminazione. Prima il popolo ucraino e poi tutto il resto.


- Ci sono 4 contributi al forum. - Policy sui Forum -
Lo spirito di Piazza Majdan deve vincere
5 marzo 2014

Majdan in ucraino vuol dire "piazza". Scrivere piazza Majdan è un errore, il nome della piazza è un altro, quello "difficile".
    Lo spirito di Piazza Majdan deve vincere
    5 marzo 2014, di : Piero Buscemi

    Grazie per la segnalazione. Per correttezza, sarebbe opportuno che ti firmassi, con relativa casella email, e che ci indicassi la fonte.

    Un saluto La Redazione

      Lo spirito di Piazza Majdan deve vincere
      5 marzo 2014, di : emanuele g.

      Il termine MAJDAN (ma anche MAIDAN, MIDAN, MEYDAN) significa in molte lingue - fra cui l’ucraino - SPAZIO APERTO, PARCO oppure PIAZZA.

      Il luogo dove sono avvenute a Kiev le manifestazioni contro il Presidente dell’Ucraina Yanukovich si chiama in ucraino MAIDAN NEZALEZHNOSTI (Майдан Незалежності) cioé PIAZZA DELL’INDIPENDENZA.

      In Italia per comodità si indica quel luogo come PIAZZA MAIDAN oppure PIAZZA MAJDAN. Ho utilizzato questo toponimo italiano per evitare di dover appensantire l’articolo con disquisizioni lingistiche e semantiche e permettere ai lettori di individuare subito il luogo.

Lo spirito di Piazza Majdan deve vincere
27 marzo 2014, di : Pitocco

Concordo con quanto detto nell’articolo, ma si dimentica anche l’origine dell’Ucraina, la culla del popolo russo. Nel corso dei secoli l’Ucraina ha visto, come l’Italia, il suo suolo percorso da moltitudini di popoli con l’unico interesse di sfruttare le immense pianure: così la Russia e così la Polonia e le altre popolazioni più o meno perdenti. Ora la situazione, più che complessa, è infuocata: neonazisti foraggiati dalla Casa Bianca (la Nuland ha dato 5 miliardi di dollari) e l’attuale fantoccio Arseny Yatsenyuk , voluto espressamente dalla Nuland e dalla Lagarde, è lì, espressione plutocratica della complessa operazione di destabilizzazione di quel martoriato paese. In questo la Russia svolge un ruolo chiave, primo perché nel suo giardino di casa non vuole avere i missili della Nato, (pensiamo che gli Usa starebbero fermi se in Messico si instaurasse qualche enclave russa missilistica?), secondo perché esistono degli accordi bilaterali tra Russia e Ucraina in cui la presnza russa è stata accettata dal governo ucraino di Janukovic (eletto democraticamente con il controllo dell’Onu), terzo per il semplice motivo che la Russia è l’ultimo baluardo di nazione a tutto tondo contraria all’egemonia globalista degli anglo-americani ed europea. L’europa, in questo caso sta facendo il più grande errore della storia. Allearsi con gli Usa è sostanzialemntne segare il ramo sul quale sta seduta, in compenso avremo gas e petrolio a prezzi raddoppiati. Amen! Ma la Russia e l’Ucraina sono paesi europei, sono cristiani, con una storia comune e non condivisibile con quella razziatrice degli americani ed inglesi, che sono i veri artefici della catastrofe ucraina, ma nella loro storia recente troppi scheletri giacciono nell’armadio ucraino e Putin, unico suo errore, non ha mai denunciato i 9 milioni di morti ucraini per le purghe staliniane che ancora scottano sulla pelle di quella gente. Il tempo sarà galantuomo e già il discorso alla DUMA di Putin lascia intravvedere aspetti che nemmeno il più colto americano od europeo sarebbe in grado di fare. Perdonate la ristrettezza del pensiero ma in poche righe è difficile far stare moltissime cose. Grazie
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