Lettera aperta al Presidente della Repubblica...

Le rivelerò una cosa...

di Luigi Iovino - martedì 22 maggio 2007 - 3041 letture

Lettera al Presidente Della Repubblica, on.le Giorgio Napolitano...

Gent.mo sig. Presidente,

Mi chiamo Luigi Iovino, e non sono matto, sono nato a Napoli il 06/12/54, non ho più un domicilio dal 6 Settembre 2004. e con mè la mia famiglia.

Sono in questa situazione, per una grave aggressione, ancora in atto, che, Le giuro, FA’ PAURA!!!

Mi rivolgo a Lei come garante del rispetto della Costituzione e per la Sua carica Istituzionale al Consiglio Superiore della Magistratura;

Le rivelerò una cosa (che è già di dominio pubblico), ma che le autorità fanno finta di non sapere: Sono vittima di una ESTORSIONE, ma non una di quelle normali, la mia è speciale...;

Lo so, dicono tutti così, ognuno si vuole pavoneggiare..., anche in questo:

- "I miei estorsori sono così bravi che non si riescono ad individuare."
- "Io ciò gli estorsori più criminali dei Tuoi.";
- "I miei estorsori fanno più paura degli altri.";

è così via..

Non è il mio caso!

I miei estorsori hanno nomi, cognomi e indirizzi., hanno luoghi dove incontrarsi, e sono luoghi pubblici, istituzionali..., hanno interessi in comune, interessi immobiliari e politici, è questi interessi sono contrari agli interessi dello Stato (...se per Stato intendiamo il POPOLO ITALIANO);

E’ impressionante, come scientificamente hanno occupato posti di potere, di governo, di amministrazione della giustizia, della sicurezza, delle informazioni, hanno TUTTI una cosa in comune, hanno tonache nere (qualcuno che non può esibire una tonaca nerà ha l’animo più nero degli altri..., quasi tutti sono iscritti ad "Ordini professionali"

Non so se ha presente., chi ha tonache nere in Italia: I preti, i magistrati., i notai., gli avvocati., i massoni..., ed anche alcune divise di tutori dell’ordine sono nere...;

Lo so, cè da impazzire., ma nel mio caso c’è li ho, c’è li ho TUTTI..., e si proteggono tra di loro...!!!

Stanno violando le leggi per interessi personali e settari., contro lo Stato (Cioè il POPOLO ITALIANO e contro i miei diritti (Cioè quelli della mia famiglia..., dei miei figli...)!!!

So di avere diritto alla LEGITTIMA DIFESA ma contro questo ANTISTATO non mi so regolare, loro hanno le omissioni, i silenzi, le archiviazioni, le prescrizioni., io al massimo gli potrei sputare addosso il mio disprezzo...!!!

Le scrivo questa lettera perché non sono pazzo, (non ancora, almeno...) , e il 10 Giugno 2007 comincerò a digiunare, sotto la PREFETTURA, a Napoli, per dimostrare a tutti che LUIGI sà volare...!

Viva la libertà, SEMPRE!!!

LUIGI IOVINO


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Opinione di un lettore (poeta) proveniente dal sito www.alidicarta.it
31 maggio 2007, di : Luigi Iovino |||||| Sito Web: NAPOLI

Le Mat (5/31/2007) : "Io sono di Bergamo...e sono matto...non abbastanza per estraniarmi dalla società che vivo attorno...per te ho deciso di pubblicare una poesia, per mostrarti che non tutti, anche se pochi in effetti, qui al Nord sono leghisti che vogliono l’indipendenza.

Per dimostrarti che ti sono vicino, come posso, cioè con la poesia...

Per dimostrarti che tu, la tua famiglia e la stessa Napoli potete vincere...questo Stato nello Stato...questa lotta fratricida...Hasta la liberdad, siempre!

( Il titolo della poesia è Napoli ed è stata scritta per la morte "accidentale" di una ragazza...qualche anno fa...) Ciao."

Città di vicoli e miseria, città di clan e di proiettili, città d’arte, d’indomita beltà. Tu, che rappresenti il più turpe contrasto, forse attraverso il cinereo manto del tuo vulcano, forse – E il sangue sussurra piano, ma indomito, non s’estingue con l’avvento del germoglio su ogni ramo – Attraverso un’altra vittima della faida, d’uno Stato in uno Stato.

Come possono tacere i muri logori e scalcinati? Come possono tacere i laterizi e i tuoi selciati? Ché macchiati s’incupiscono della mestizia propria ad ogni padre, propria ad ogni amore quando sulla terra non è più il sole, che i lor cari scalderà. Una stella, lei è una stella; e a nulla varrà il mio canto, il sacrificio del mio corpo –

Ardore dalle vene inesposto, crogiolati alla tarda speranza di recare il consono sollievo all’anima dell’ultima vittima! Crogiolati nella tua inutile lirica! Una ragazza non più sorriderà, anche se insicura, alla malcerta vita. S’inarca il pensiero, si flette su se stesso, come ad ogni morte violenta chiede al grande divino sordo la permuta della sua favilla con quella spenta che la ragazza tanto cara riteneva, oh Vita!

– Tuonante mano di malavitoso, s’avventa alla pistola. La moto che s’arresta provoca stridio di pneumatici, odore disgustoso di gomma arsa, e sangue sui selciati. Dov’è la provvidenza che s’ostinano a chiamar divina? A me soltanto sembra che del Caos è la regina? Morte e Sventura invero, così a lei m’appellerò, ma ancora: nulla! E nulla varrà a ridestare la sua dolce anima rapita.

“ Nel cielo c’è uno scriba. Lui annota le emozioni, cela in sé le sensazioni di tutta l’immensa farsa.“ A che vale carpir segreti, od ottenere il suo permesso, per sciogliere il tetro enigma di questi mostruosi fatti, son solo un uomo piccolo che gioca ad essere poeta, solo a questo spronar io posso:

– Non c’è più da parlare, Napoli, città non mia: grida, grida, grida!

Unità di Italia nella POESIA
1 giugno 2007, di : LUIGI IOVINO |||||| Sito Web: NAPOLI

Da napoletano, a cui è stata dedicata una Poesia chiamata "NAPOLI" da una persona del Nord Italia, sono orgoglioso che la lettura di un mio scritto abbia potuto suscitare l’emergere di un sentimento di comunanza...

Sono lieto di dedicarlo ai SICILIANI e a chi intende l’ITALIA unica, sola e libera MADRE degli ITALIANI e non dei tanti figli di PUTTANA che ce la fanno schifare...