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La mia visita alla Casa degli Schiavi: per non dimenticare...

Questo articolo ha l’unico scopo di ricordare e portare ognuno ad un ulteriore presa di coscienza di questo crimine contro l’Umanità...

di Thierry Avi - mercoledì 24 maggio 2006 - 8381 letture

Agosto 2005, vado a Dakar, capitale del Senegal per una settimana di vacanze, ospite di una famiglia del posto. Immancabilmente, mi reco sull’Isola di Goree, a circa 15 minuti da Dakar in traghetto, per vedere e toccare con mano la Casa da dove partì un numero elevato ed imprecisato di Africani, verso delle terre a loro sconosciute.

Per più di tre secoli, milioni di neri di tutta l’Africa dell’Ovest hanno lasciato Goree per l’America e le Antille. Furono cacciati, torturati e strappati dal loro suolo indigeno per essere venduti come merci volgari in occasione del commercio “triangolare” (il rapporto fra l’America, l’Africa e l’Europa: l’Europa forniva ai capi africani tessuti e armi, prodotti finiti, l’Africa schiavi all’America e quest’ultima metalli preziosi, materie prime e prodotti coloniali, zucchero, tabacco all’Europa). La Tratta negriera è cominciata in Africa nel 1441, quando i portoghesi iniziarono a vendere in Europa Africani come schiavi. Quindi per quasi quattro secoli il commercio “triangolare” ha deportato dai 15 ai 20 milioni di Africani verso le Americhe: le barche partivano da Portogallo, Francia, Olanda ed Inghilterra cariche di "cianfrusaglia", tessuti, sbarre di ferro, armi, munizioni, alcool, paccottiglia... In Africa la "cianfrusaglia" era scambiata contro schiavi, rivenduti in seguito in America e nelle Antille per lavorare nelle piantagioni di canna da zucchero, cotone e caffè. Le barche negriere riportavano questi prodotti in Europa al termine del loro proficuo viaggio...

Nella sua essenza, l’organizzazione della famiglia africana esclude l’isolamento e l’individualismo. L’ideale degli Africani è un’esistenza comunitaria fondata su potenti relazioni familiari. La tratta sconvolse le strutture politiche di alcuni stati ed indusse alcune Comunità a riorganizzare le loro strutture allo scopo di fare fronte alla situazione. E quindi la tratta fece subire alla società africana confusioni profonde. Le norme e i valori morali tradizionali erano ogni giorno ridicolizzati e le guerre avevano finito per indurire le persone. La ricerca di alcuni schiavi si trasformò in una vera caccia all’uomo. I più forti vendevano i più deboli. Le Comunità familiari o tribali trasmettevano alle giovani generazioni l’odio implacabile del vicino.

A Goree, nella casa degli schiavi, centinaia di uomini, donne e bambini erano ammucchiati in minuscole celle scure. Prima di essere trasportati su una barca superando la porta del "viaggio senza ritorno", al termine del corridoio che dà direttamente sul mare... All’interno della casa, la forza lavoro variava tra cento cinquanta e due cento persone. Costretti a vivere in condizioni d’igiene deplorevole, gli schiavi erano imprigionati in attesa dei commercianti europei che, al balcone, giudicavano il loro valore mercantile prima di imbarcarli per il continente americano. Si sedevano, la schiena contro le pareti, e dei gioghi stringevano collo e braccia. Venivano liberati soltanto una volta al giorno per permettere loro di soddisfare le loro necessità fisiologiche. Generalmente gli schiavi vivevano in uno stato d’igiene talmente ripugnante che la prima epidemia di peste che ha devastato l’isola nel 1779 è partita da questo luogo che oggi è un santuario. Molte volte, in questa casa, si trovava tutta la famiglia. Il padre la madre ed il bambino erano sistematicamente separati. La loro destinazione dipendeva dagli acquirenti, il padre poteva ritrovarsi in Luisiana, la madre in Brasile o a Cuba ed il bambino partiva per Haiti o le Antille. Partivano da Goree sotto un numero di matricola e non con i propri nomi africani. Una volta arrivati nelle piantagioni, prendevano il nome dai loro padroni bianchi.

I commercianti di schiavi europei sceglievano i più giovani ed i più robusti, che separavano da madri e bambini. Il valore di un uomo dipendeva dal suo peso e dalla sua forza, il valore di una donna dal suo petto (una giovane donna non era considerata più vergine una volta che i suoi seni si abbassavano, vecchia consuetudine africana che all’epoca i negrieri avevano preso in prestito per vendere meglio le loro merci umane), e il valore di un bambino dalla sua dentizione. Essendo il peso minimo di 60 kg, i maschi erano ingrassati come oche per raggiungere il peso imposto, al momento della vendita. Molte volte, le giovani donne schiave avevano relazioni con i negrieri e quando si constatava il loro stato di gravidanza erano messe in libertà nell’isola o a Saint-Louis del Senegal. Il commercio triangolare è stato un’impresa di “déshumanisation” che è durata molti secoli, e che ha coinvolto molti continenti. Una tragedia, che ha visto la deportazione in massa di uomini, di donne, di bambini, strappati alla loro terra, alle loro origini ed usi, e trasportati come animali...

Il movimento abolizionista si impose nel 19° secolo. Nelle colonie inglesi la tratta negriera finì nel 1833. Napoleone proibì la tratta il 29 marzo 1815, ma i francesi continuarono clandestinamente a praticarla fino al 1848 quando la schiavitù fu realmente abolita dalla Francia.

Questo articolo ha l’unico scopo di ricordare e portare ognuno ad un ulteriore presa di coscienza di questo crimine contro l’Umanità, come ne vengono ricordati altri un po’ più spesso....

Thierry A. AVI (cittadino ivoriano)


- Ci sono 2 contributi al forum. - Policy sui Forum -
La mia visita alla Casa degli Schiavi: per non dimenticare...
29 maggio 2006

MA! Gli Africani sono stato tornato agli Estati Unite per liberta,egalita,E fraterita!

Non E PROPRIO VERO?

    La mia visita alla Casa degli Schiavi: per non dimenticare...
    4 luglio 2006

    E’ stata una delle atrocità dell’ uomo, ma non la consideriamo una vergogna. Anzi è un vanto per noi!!! Siamo andati sulla luna, abbiamo scoperto, cambiato il mondo.... così crediamo ed invece siamo schifosi come erano i negrieri, con la nostra arrogante violenza di paesi sviluppati! Ma in cosa ci siamo sviluppati ??? Preferisco non dirlo per rispetto alle vittime della violenza di ieri e di oggi.
La mia visita alla Casa degli Schiavi: per non dimenticare...
25 gennaio 2007

Come dice l’articolo. Il processo di schiavizzazione e` cominciato grazie alla "RICHIESTA" dei paesi europei e al "CONSENSO!!!!!!"dei capi tribu` africani, anche su quei poveri schiavi, c’erano altri neri che ci mangiavano.
    La mia visita alla Casa degli Schiavi: per non dimenticare...
    25 gennaio 2007

    Si, i veri nemici degli Africani sono gli Africani stessi.... In effetti molti leader africani, una volta al potere non fanno l’interesse della popolazione, ma di una cerchia ristretta che comprende parenti , amici, membri della propria tribù ecc.. E purtroppo già ai tempi della schiavitù, alcuni capi locali consegnavano i propri connazionali ai commercianti di schiavi europei, in scmabio di cianfrusaglia...