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A Siracusa Dacia Maraini: che incanto!

La lettura che passione! Dacia Maraini ospite degli studenti siracusani del Liceo Polivalente "Quintiliano"

di Donatella Guarino - lunedì 9 maggio 2011 - 3388 letture

“La lettura non tradisce mai”. Così ha affermato, tra le altre cose, Dacia Maraini nella sua lunga chiacchierata con 500 studenti del Liceo Polivalente “Quintiliano” di Siracusa, che quest’anno l’hanno invitata (presso l’hotel Des Etranges a Ortigia) per il loro consueto incontro con l’autore (lo scorso anno c’era stata Lia Levi).

Ad esso hanno partecipato anche un gruppo di docenti e studenti del Liceo Scientifico “Archimede” di Rosolini. Il progetto Amico Libro, avviato ad ottobre - in collaborazione con Cavallotto Librerie di Catania – che si conclude proprio con l’incontro con la scrittrice, è stato ricco, stimolante. Per i ragazzi è stata una festa, con applausi finali e richieste di autografi. Il preside del “Quintiliano”, prof. Carmelo Cappuccio, ha dato il benvenuto alla scrittrice sottolineando l’unicità dell’evento a Siracusa che la scuola vuole mantenere come apertura dei giovani al mondo della lettura.

Voci , La seduzione dell’altrove, i racconti La ragazza di via Maqueda, La lunga vita di Marianna Ucrìa, Il treno dell’ultima notte, La vacanza (primo romanzo pubblicato nel 1962) sono i libri che gli studenti hanno letto.

La Maraini ha attentamente ascoltato e con le sue parole li ha condotti per mano nel mondo.

Quello geografico, che lei conosce da viaggiatrice instancabile, attenta e curiosa, e che ha raccontato in modo poliedrico e vivace, con tantissimi sprazzi di poesia e di riflessioni intense ne La seduzione dell’altrove , che è uscito a gennaio. Si tratta di un reportage di viaggi, un libro di geografia e antropologia, di poesia, di impegno sociale E quello letterario di scrittrice (di narrativa e teatro), di poetessa, di giornalista, di donna e di intellettuale amica di scrittori e intellettuali come Pasolini – ha raccontato della villa a Sabaudia che abitavano insieme d’estate –, vicina per vent’anni ad Alberto Moravia, conosciuta e tradotta in tutto il mondo.

Ha sottolineato l’importanza di leggere i classici, ha valorizzato la lettura che è imprescindibile dalla scrittura “parlare è una cosa, scrivere è tutt’altro”. Ha esortato a studiare la storia per evitare - ha affermato a proposito del Nazismo - che “questo meccanismo si possa ripetere”. E poi ancora la mafia, l’omertà, la violenza, l’amore, la poesia, il Giappone (che le è rimasto nel cuore), l’esperienza dei campi di concentramento (in cui è stata da piccola), l’infanzia e il valore che hanno avuto per lei la scrittura e la lettura già allora. Ma anche il nucleare e la pena di morte. Tanti i temi affrontati, tantissime le suggestioni e il suo punto di vista sul mondo.

A proposito di questo nel saggio introduttivo de La seduzione dell’altrove afferma che “i punti di vista e il guardare da altre prospettive diventa una chiave di lettura del mondo anche interiore, di ciascuno di noi”. E a p. 88 ” Sono le contraddizioni altrui a stupirci perché ci appaiono nuove mentre le nostre non le vediamo più”. Mi sembra un bellissimo punto di partenza alla scoperta del mondo, del quotidiano…E questo speciale laboratorio di lettura non ha lasciato indifferenti questi giovani ritratti in modo perfetto nel racconto Una suora siciliana (p164) (ne La ragazza di via Maqueda): “Difficile tenere desta l’attenzione adolescenziale: le menti tendono a scappare lontano, i pensieri abituati a saltare da un soggetto all’altro con rapidità televisiva fuggono come piccioni sorpresi dal battere di due mani”. Ma la sua passione per la scrittura e la lettura li ha contagiati.


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