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La Costa d’Avorio ha votato per la stabilità

La rielezione a Presidente della Repubblica di Alassane Ouattara conferma il desiderio di pacificazione nazionale del paese africano

di Emanuele G. - mercoledì 25 novembre 2015 - 3524 letture

premessa storica - La Costa d’Avorio moderna è frutto della saggia figura di Félix Houphouët-Boigny (1905 – 1993). Ne fu Presidente dal 1960 fino all’anno della sua morte occorsa nel 1993. Durante la sua presidenza il paese africano divenne un modello di paese post-coloniale per tre motivi: stabilità, integrazione etnica e sviluppo economico. Questo non lo si può dire per gli ultimi lustri contraddistinti da una persistente guerra civile la cui data di inizio si fa risalire a un tentativo di colpo di stato avvenuto il 19 settembre del 2002. Da quel momento in poi e fino al 2011 la Costa d’Avorio dovrà passare attraverso un periodo di forte turbolenza politica tanto da provocare l’intervento dell’ONU e della Francia. L’ONU con la risoluzione n. 1528 del 27 febbraio del 2004 autorizza la CEDEAO (acronimo per: Comunità Economica degli Stati dell’Africa dell’Ovest) e la Francia ad intervenire. L’ONU si affida a due strutture: un Alto Rappresentante e un Comando militare tutt’ora operativi. Entrambi fanno parte dell’ONUCI. Ovverossia la denominazione della missione ONU in Costa d’Avorio. La Francia, antica potenza coloniale, non solo partecipa all’ONUCI, ma invia proprie forze militari attivando l’Operazione Licorne. Il 2010 doveva rappresentare l’anno della pacificazione nazionale con le elezioni presidenziali. I candidati vincitori del primo turno delle elezioni erano Laurent Gbagbo e Alasanne Ouattara. Orbene, entrambi prestano giuramento come Presidenti della Costa d’Avorio. Il primo sostenuto dal Consiglio Costituzionale e dalle forze armate. Il secondo, al contrario, dalla Commissione Elettorale Indipendente, dal Primo Ministro e da una parte della comunità internazionale. Tale situazione comporta vari focolai di tensione in tutto il paese che diventano scontri armati. A questo punto l’ONU, i paesi africani dell’area e la Francia si mobilitano. In particolar modo l’ONU che esita la risoluzione n. 1975 in cui si afferma che il legittimo Presidente della Costa d’Avorio è Ouattara. L’undici aprile del 2011 le forze pro-Ouattara arrestano Gbagbo e la sua famiglia. Il Consiglio Costituzionale dichiara due mesi dopo legittimo Presidente Ouattara. Quest’anno inizia in Olanda – all’Aia – il processo per crimini contro l’umanità nei confronti dell’ex-Presidente Gbagbo. Processo che vede inquisiti anche la sua famiglia e il suo schieramento.

le elezioni presidenziali del 2015 - Il 25 ottobre scorso si sono svolte le elezioni presidenziali. In lizza dieci candidati fra cui il Presidente uscente Ouattara e ben due donne. E’ risultato vincente con l’83,7% Ouattara che ha distanziato in modo netto e abissale Pascal Affi N’Guessan sostenuto dal Fronte Popolare Ivoriano (in acronimo: FPI). Il suo risultato è stato un misero 9,29%. Per quanto riguarda il dato dell’affluenza è stato piuttosto elevato visto le richieste di boicottaggio avanzate dalle opposizione: 54,63%. Nel 2010 in un contesto molto particolare l’affluenza aveva raggiunto al primo turno la ragguardevole percentuale dell’83%, mentre nel 2000 un più che modesto 37,4%. Sempre al primo turno. Ricordo che gli elettori chiamati a votare erano 6.300.142 e che le sezioni aperte nel paese sono state 19.838.

chi è Alassane Ouattara - E’ nato il 1 gennaio del 1942 a Dimbokro nel centro della Costa d’Avorio. E’ uno dei più prestigiosi economisti dell’Africa Occidentale tanto da essere stato Governatore della Banca Centrale degli Stati dell’Africa Occidentale (in acronimo: BCEAO) e Direttore aggiunto del Fondo Monetario Internazionale per l’Africa. Nel corso delle elezioni di quest’anno è stato sostenuto dall’Unione dei sostenitori di Houphouët-Boigny per la Democrazia e la Pace (in acronimo: RHDP) e dal Partito Democratico della Costa d’Avorio (in acronimo: PDCI, ex partito unico) diretto dal maggiore dei suoi figli Aimè Henri Konan Bedié.

perché è stato rieletto Ouattara - Nel corso del suo primo mandato Ouattara ha ridato stabilità all’intero paese. Un paese diviso da questioni etniche. Ciò ha agevolato il rapido sviluppo economico del paese appartenente all’area geografica denominata Africa Equatoriale. Molti analisti si sono affrettati a definirla “la Svizzera d’Africa”. Due dati a riprova di una situazione particolarmente positiva. La Banca di Sviluppo Africano sta decidendo di trasferire la sua sede da Tunisi in Costa d’Avorio. E’ utile, fra l’altro, ricordare che l’indice Nielsen colloca il paese africano al secondo posto nel continente subito dopo la Nigeria. Ma ci sono altri dati che denotano l’eccellente lavoro portato avanti in questi quattro anni dal Presidente Ouattara. Il Governo prevede un tasso di crescita del PIL di ben il 9,6%! A fronte di una diminuzione stabilizzata dell’indice di povertà del 10% e la creazione nel corso del primo mandato presidenziale di 2 milioni di nuovi posti di lavoro.

breve conclusione - La sfida che attende la Costa d’Avorio nei prossimi anni è comune a tutti i paesi africani. Il cercare con ogni mezzo di sviluppare una democrazia spontanea e affievolire le divisioni etniche. Soprattutto in un momento come quello attuale in cui il rapporto etnia/religione diventa di particolare urgenza in tutta l’Africa. Basta vedere cosa sta succedendo nel Burundi. Lo sviluppo economico è sì importante, ma va collegato ad un’attenzione significativa sul lato delle dinamiche democratiche e sociali. Questo deve rappresentare l’orizzonte strategico della presidenza Ouattara.

Termino l’articolo ringraziando la Dr.ssa Anne Marie Befoune e il Dr. Gilles Yabi dell’Istituto di Ricerca WATHI per il fattivo aiuto per la redazione dell’articolo che state leggendo.

Per saperne di più (cliccare sul link desiderato):

- Elezioni in Costa d’Avorio;

- Risultato finale;

- I candidati:

- Altra fonte riguardo i candidati;

- La situazione economica della Costa d’Avorio;

- Articolo dell’ISS sulla Costa d’Avorio.


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