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Il voto sulla guerra

La Camera ha votato SI alla proroga della missione militare in Afghanistan. 549 voti favorevoli alla guerra e solo 4 per la Pace. Un articolo di Vauro Senesi tratto da il Manifesto del 16 luglio.

di Redazione - giovedì 20 luglio 2006 - 4554 letture

Il voto sulla guerra visto dal fronte di Vauro Senesi (PeaceReporter.net)

Ascoltate qui da Lashkargah, Helmand, le notizie che arrivano dall’Italia sul cosiddetto dibattito riguardo alla permanenza delle nostre truppe in Afghanistan risultano da un lato surreali e dall’altro confermano la miopia e la pochezza morale di quasi tutta la classe politica italiana. Surreali, perché qui all’ospedale di Emergency arrivano di continuo uomini, donne, bambini dilaniati dai missili della Coalizione, travolti dai blindati Usa che hanno ricevuto l’ordine di non fermarsi per «motivi di sicurezza».

Nel giorno in cui sto scrivendo queste righe è morto Sardar, 24 anni. Era stato portato in ospedale ieri, praticamente spappolato. Il suo bambino di quattro anni ha perso la gamba sinistra, sua moglie un seno e una mano. Colpiti da un missile Usa a caccia di talebani. Ho fatto un nome, potrei farne cento, mille. Chi, nel nostro paese, gioca con la parola pace e ricerca in realtà aggettivi «accettabili» per la parola guerra non ha idea della nausea che ti afferra quando ogni giorno sei costretto a vedere persone ridotte a pezzi di carne ferita e bruciata.

Quale presenza di pace è quella che si mostra solo chiusa in carri armati o elicotteri che bombardano villaggi di pastori? Qui il volto dell’occidente è solo quello della costante minaccia armata, di soldati assedianti e assediati che fanno paura e che hanno paura. È così nell’Iraq trasformato in un mattatoio, in Palestina e ora anche in Libano, domani in Iran, in Somalia, in Sudan... Il panorama della guerra si allarga a dismisura con il suo carico di orrori e di odi insanabili per generazioni, se ancora ci saranno generazioni.

I nostri politici si apprestano a votare per il rifinanziamento della missione in Afghanistan, con la benedizione del presidente della Repubblica, compatti e trasversali come quando nel 2001 votarono per la partecipazione italiana a questo macello. Si adducono motivi di lealtà all’alleanza con gli Usa. Se la guerra è un crimine lo è anche votarlo, e se si è fedeli ad un alleato che compie e perpetra crimini di guerra non si è niente di più e niente di meno che complici. Di fronte all’enormità della responsabilità etica di questa complicità, motivi come la «stabilità del governo», la «lealtà all’Unione», il «non riaprire la strada a Berlusconi» sono ridicoli e purtroppo anche terribilmente tragici.

Diventa sempre più necessario che ognuno di noi, ogni singolo cittadino, trovi i modi e le forme per dissociarsi radicalmente da ogni complicità morale e politica con una classe dirigente nazionale che chiama la guerra «realismo» e le possibilità concrete di pace «utopia» e che ci vuole incoscientemente aprire un futuro di terrore, praticato e subito. Una classe dirigente disposta a barattare vite umane nel piccolo bazar della politica nostrana e delle sue miserabili beghe tra partiti, partitini, leader e aspiranti tali, nel timore che se il potente alleato si arrabbia non consentirà più all’uno o all’altro schieramento di spartirsi la prossima volta il centinaio di poltrone da sottosegretario. Forse si poteva morire per Danzica, ma non si può morire e uccidere per i vostri sederi.


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Il voto sulla guerra
20 luglio 2006, di : enza

Sono perfettamente daccordo con l’autore di questo articolo.Sarebbe ora di finirla col falso buonismo della nostra classe dirigente,ovvero i nostri politici, preoccupati solo di perdere la poltrona.Ogni qualvolta andiamo a votare, sperando che qualche cosa cambi, alla fine è sempre la solita solfa o meglio ancora il principio della proprietà commutativa dove, cambiando l’ordine dei fattori, il prodotto non cambia;in parole povere, sempre il solito vecchio valzer dei nostri politici che ci hanno costretto a rimpiangere i politici della prima repubblica; il che è tutto dire!!! La via verso la democrazia è lunga e dolorosa ed ogni popolo ha il diritto di cercare la sua strada verso la democrazia, senza che nessun popolo "buono" glielo imponga,perchè spesso gli interessi dei popoli "buoni" sono di tuttaltra natura. La vita di tutti gli esseri umani è sacra ed, in un mondo giusto e civile, non dovrebbero esistere uomini di serie A ed omuncoli di serie B. Piango per le vittime delle due torri di New York, come piango allo stesso modo i morti iracheni, afgani,israeliani e libanesi.Ma in un mondo privo di qualsiasi etica, che cosa sono delle povere vite umane? Sono solo dei numeri astratti ed insignificanti che vengono sacrificati in nome del potere economico e politico.Vi ricordate la barzelletta sul gioco delle cucuzze fra Hitler e Mussolini? Tre cucuzze a me ,dieci a te e via di seguito, finchè Hitler reclama per sé "tutto il cucuzzaro". Che cosa può fare a questo punto un povero cittadino che, suo malgrado, è rappresentato da una classe politica men che mediocre?? Sarebbe una soluzione non andare a votare e ricreare ex novo la politica ? C’è una bellissima poesia di Primo Levi sull’orrore della guerra.Chi è interessato mi può richiedere il testo.ENZA
    Il male vorrebbe.. sempre!
    22 luglio 2006

    Io auspicherei che la destra perdesse ancora molte poltrone nel mondo!

    Non pensi che è già il momento che i popoli si alzino e comincino, anche lentamente, a cammirare?

    Spostiamo l’asse politico del mondo dalla destra estrema in cui giace!

    La gente forse pensa che la destra sia sinonimo di "destezza"?

    Anche noi vogliamo una destra, ma che non metta in discussione tutto, ogni volta che sale sul quel posto, che dovrebbe essere solo la garitta della sentinella dei diritti di ogni individuo. Ancora oggi, credo non sia conveninte venire a questo mondo..(per far posto a dei fantasmi!)

    Non si viene al mondo solo per vedere la luce!

    Questo è il mondo perfetto! in maggioranza fatto di numeri, e non di parole..(o urla bestiali pronunciate da trapassati!)

    Pensiamo forse che un animale che bruca l’erba conosca il nome di ciò che mangia?

    Il voto sulla guerra
    25 luglio 2006

    La vita è SACRA: questo è un principio, non solo della nostra religione cristiana, ma anche del nostro diritto. Nessuno ha il diritto o il dovere di togliercela, per fare, con i numeri, sottrazioni o addizioni.L’animale che bruca l’erba, forse non ne conosce il nome, ma il sapore certamente sì; altrimenti, a posto dell’erba, ogni giorno mangerebbe pizza o cannoli, tanto sarebbe la stessa cosa.
    Il voto sulla guerra
    27 novembre 2006, di : pallottolino

    cara enza,

    inutile dire che sono totalmente daccordo con te ma devo farti una domanda che magari potrà farti incavolare:

    tu citi la barzelletta sul gioco delle cucuzze: questo gioco venne ripreso nei titoli di coda di un film che vidi quando ero bambino e che ha segnato tutta la mia vita di non violento che ha sempre considerato la guerra il più stupido dei modi di fare politica.

    Vorrei tanto rivedere quel film e, poter rivedere quei titoli di coda in cui si alternavano - doppiati sapientemente - a giocare Mussolini, Roosvelt, Stalin, Churchill, Hitler e non ricordo chi altri ancora fino alla battuta finale di Hitler che urla "... e io prendo tutto il cucuzzaro" o, qualcosa di simile.

    Ti sarei eternamente grato potessi aiutarmi a scoprire che film era

    grazie e ... comunque ... tanta gioia a te

    Il voto sulla guerra
    27 novembre 2006, di : pallottolino

    cara enza,

    inutile dire che sono totalmente daccordo con te ma devo farti una domanda che magari potrà farti incavolare:

    tu citi la barzelletta sul gioco delle cucuzze: questo gioco venne ripreso nei titoli di coda di un film che vidi quando ero bambino e che ha segnato tutta la mia vita di non violento che ha sempre considerato la guerra il più stupido dei modi di fare politica.

    Vorrei tanto rivedere quel film e, poter rivedere quei titoli di coda in cui si alternavano - doppiati sapientemente - a giocare Mussolini, Roosvelt, Stalin, Churchill, Hitler e non ricordo chi altri ancora fino alla battuta finale di Hitler che urla "... e io prendo tutto il cucuzzaro" o, qualcosa di simile.

    Ti sarei eternamente grato potessi aiutarmi a scoprire che film era

    grazie e ... comunque ... tanta gioia a te

Il voto sulla guerra
26 luglio 2006

Ho letto in uno di questi articoli che i bambini israeliani scrivono sui missili intelligenti, dei messaggi augurali di morte per i bambini arabi.

In questo modo si rintuzza l’ottimismo, che è chiave di volta di questa guerra.

Mi pare che noi si facca la figura dei cremini.. cosa ci possiamo inventare noi?