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Il caso dell’infedele Klara

Recensione del film di Roberto Faenza

di Donatella Guarino - sabato 4 aprile 2009 - 2522 letture

“Il caso dell’infedele Klara” di Roberto Faenza Cast: Claudio Santamaria, Iain Glen, Laura Chiatti, Kierston Wareing, Paulina Bakarova.

Commedia - Italia 2009

Cos’è la vita senza emozioni? Non so, non riesco a immaginarla. Anzi la intuisco fredda, piatta, amorfa. Le emozioni la rendono altalenante, frizzante, calda, trascinante. Le emozioni fanno battere il cuore, colorano la vita…Tante cose mi emozionano…Anche il film di Roberto Faenza “Il caso dell’infedele Klara”.

E’ un film non semplice, non facile, e assolutamente non scontato.

Praga. La storia è quella di Luca, musicista, e Klara, laureanda. Innamorati ma travolti dalla ossessiva gelosia di Luca, che finisce per deteriorare il rapporto. Egli si rivolge a un investigatore privato. Ma è l’inizio della fine…

Il soggetto è tratto dal romanzo di Michal Viewegh ed è l’analisi della passione d’amore e di un “accessorio”: quello della gelosia.

Il tema della gelosia è visto da una prospettiva maschile che sovverte tutte le regole e i luoghi comuni. Il maschio mostra una grande debolezza, una fragilità che lo annienta, che gli impedisce di vivere. Il maschio è vittima di un meccanismo tortuoso, dal quale non sa sottrarsi.

Il mondo narrato però non è soltanto quello di Luca e Klara. E’ anche quello di Denis, investigatore privato consapevole e complice dei ripetuti tradimenti da parte della moglie. Insomma è il racconto di un microcosmo nel quale non si può vivere senza emozioni né sentimenti. Ma nel quale ci si invischia quasi senza via d’uscita…

E’ molto interessante il parallelo confronto tra le due figure maschili: Luca e Denis. Accomunati da una forma di debolezza che li spinge in modi diversi a far finta che nella vita di ciascuno non ci siano problemi e che invece i problemi siano degli altri…

Ne deriva che non esistono percorsi validi per tutti a causa della complessità della vita. Ciascuno a suo modo (con dolore, con difficoltà), prova a vivere come sente, come può, come crede. E il gioco a rimpiattino che torna allo spettatore fa riflettere. Non esistono scelte lineari e valide per tutti. Non è confusione di sentimenti. E’ complessità di variazioni del tema amoroso. Faenza stesso dice: “Più che di un film sulla gelosia si tratta di un film sulla passione e sull’amore. La pellicola risulta essere un mosaico di personaggi che si rapportano all’amore con un modo di fare antitetico. È film inconsueto, una commedia passionale e divertente, una storia che contamina più elementi”.


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