I conti della Regione Siciliana

Mentre sono tutti contenti per via che tutti hanno vinto le elezioni regionali un destino (cieco e baro?) sta per regalare un bell’avvenire alla nostra terra

di Emanuele G. - mercoledì 7 novembre 2012 - 9830 letture

Che la Regione fosse sull’orlo dell’abisso tutti lo sapevano, ma ora stanno uscendo dei documenti che comprovano in tutta la loro drammaticità una situazione di non ritorno. Situazione di non ritorno a cui il neo Presidente Crocetta e i nuovi 90 deputati dell’Ars dovranno mettere mano in maniera severa e chirurgica se non vogliono che fra qualche anno la Sicilia non sia solo una mera espressione geografica.

Vediamo nel concreto quali sono i numeri amari di questo inferno chiamato Regione Siciliana:

PUNTO 1) L’Assessore all’Economia della Regione Siciliana Gaetano Armao ha preparato una relazione sullo stato delle finanze regionali che consegnerà la settimana prossima al nuovo Presidente Crocetta subito dopo il suo insediamento. Sarà una relazione drammatica in quanto:

A) La Regione è nella condizione di impossibilità tecnica di preparare il bilancio per il 2013;

B) Lo Stato con la legge di stabilità ha decurtato ulteriormente i fondi destinati alla nostra Regione per 350 mln, mentre per l’anno prossimo potrà spendere al massimo 4,7/4,9 mld;

C) Il buco già accertato è di 1 mld;

D) I 340 mln destinati alla Sanità per coprire l’anno sono stati prelevati dai fondi Fas, ma l’anno prossimo non sarà più possibile questa operazione contabile;

E) Nessuna possibilità di abbassare Irap e Irpef regionale;

F) Non sarà più possibile finanziarsi mediante i mutui;

G) I 400 milioni per i forestali dovranno essere trovati all’interno dell’esangue bilancio regionale;

H) Nessuna possibilità di reali investimenti in conto capitale e cesserà del tutto il cofinanziamento dei fondi comunitari;

I) I soldi per i precari sono finiti e nel frattempo ben 39 sindaci hanno già anticipato somme per tale tipologia di spesa che non potrà mai essere ripianata dalla Regione;

J) I fondi per la cassintegrazione sono esauriti da tempo e dovrebbero arrivare una trentina di milioni scarsi largamente insufficiente per l’enorme mole di cassintegrati che ci sono in Sicilia.

PUNTO 2) L’indebitamento complessivo della Regione Siciliana è di 17,65 mld così ripartiti:

- 6,5 mld i comuni;

- 2,818 mld i comuni capoluogo;

- 850 mln le province;

- 1 mld circa gli Ato rifiuti;

- 5,8 mln la Regione stessa;

- 1 mld gli Iacp, Cons. di bonifica e altro;

- 2,5 mld le Asp (il c.d. "indebitamento da funzionamento").

PUNTO 3) I residui attivi sono una decina di miliardi che già la Corte dei Conti – Sezione Sicilia ha classificato come “inesigibili”. Insomma 10 mld persi per inefficienza della Regione Siciliana.

PUNTO 4) I residui passivi sono ben 7,5 mld, ossia crediti vantati da fornitori.

PUNTO 5) Di recente Fitch ha abbassato il rating della Sicilia a BBB. Questo significa che i contratti che la Regione ha firmato subiranno un aggravamento delle condizioni. Ad esempio, gli istituti di credito potrebbero chiedere l’immediato rientro di ben 500 mln di “derivati” che su 5,8 mld di debiti che la Regione ha sortirebbero l’effetto del colpo di grazia.

PUNTO 6) La Regione Siciliana ha perso circa un miliardo di fondi comunitari per una serie di imperdonabili inefficienze gestionali. L’Unione Europea ha già pronta la classica spada di Damocle per altri 6 mld. Dovete pensare che i fondi comunitari, invece di essere spesi per investimenti produttivi (le c.d. "spese in conto capitale"), sono stati dilapidati in un ginepraio di spese folli. Ad esempio, per ristrutturare un bar oppure per assumere per un fantomatico progetto comunitario un trombettista!

Ho l’impressione che - visto questi numeri - tutti i discorsi circa l’Autonomia e il Federalismo vanno a farsi letteralmente benedire. Il problema è che una diffusa ipocrisia e malafede ha coperto una verità che già da anni era sotto gli occhi di tutti: LA SICILIA ERA GRECIA BEN PRIMA DELLA GRECIA STESSA!


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