Fine corsa per tutti noi

Abbiamo corso senza sosta. Teso i musicoli fino a sentirli indentro le ossa. A capofitto. La vista anebbiata. Allontanandoci verso un dove indefinito. Almeno per noi comuni mortali.

Il territorio che stavamo attraversando cominciava ad apparirci strano. Persone, animali, paesaggi e accadimenti poco conosciuti si paravano innanzi ai nostri occhi. Non intendevamo il senso del mutamento o della novità. C’era qualcosa che ci turbava.

Il mondo che osservavamo era del tutto differente da quello che ci avevano riferito al momento di lanciare la corsa. Se il mondo che osservavamo non era quello immaginato allora una parte di noi e del mondo stesso era andato perduto.

Mille interrogativi si addensavano nella carne e nella testa dei concorrenti alla corsa. Uno dei partecipanti, all’improvviso, riferì una personale riflessione al vicino.

"NON HO PIU’ LO SLANCIO DI UN TEMPO!"

La voce, indarno, si diffuse in un baleno. La corsa smise all’istante. Un senso di smarrimento si era impadronito in maniera corale di tutti i partecipanti. Di noi.

Tutti a domandarsi il motivo dello smarrimento collettivo. Qualcuno era angosciato. Anzi era un sentimento che univa tutti. E ci si interrogava cosa avevamo perso. Dalla folla si fece avanti una persona anziana che gridò.

"NOI!"

In quel "NOI!" c’è il senso del dramma totalizzante che sta investendo la nostra comunità.

Quel "NOI!" è quell’ ANIMA da troppo tempo dimenticata e vilipesa dai più poiché volevamo vincere la corsa a costo di calpestare tutti gli altri.

Riprendiamoci il NOI e l’ ANIMA prima che sia troppo tardi.