Dora Nikolova Bittau: L’ arte e’ una confessione di cose sepolte nel piu’ profondo inconscio, e’ una preghiera...la pittura e la linfa della vita...
La nostra corrispondente dalla Bulgaria Anna Georgieva ha parlato in Sofia con la pittrice Dora Nikolova Bittau – una bulgara che vive da piu di 30 anni in Roma. Lei ha stato in Sofia anche per parlare nell ’inagurazione della mostra di una collega sua in una sala del Parlamento di Bulgaria
- Dora Nikolova Bittau
Chi è Dora Nikolova Bittau
Dora Nikolova Bittau si e’ laureata in scenografia e costume presso l’Accademia delle Belle Arti a Sofia. Ha lavorato come scenografa e costumista nel cinema, in televisione e nei principali teatri della Bulgaria. L’artista ha realizzato scenografie e costumi per oltre 200 opere televisive, 16 lungometraggi (bulgari, ungheresi, coproduzioni italiane e russe), circa 50 spettacoli teatrali e ha preso parte nella realizzazione di10 cartoni animati. Altra attivita’: designer di moda (presso casa di moda “Rila”-Sofia), conservazione e restauro di dipinti murali, pittura, illustrazione dei libri, grafica umoristica, progetti per manifesti pubblicitari, metallo-plastica, vetrate, arazzi. Ha scritto recensioni per le mostre, per la rivista “Arte” (Bulgaria), come anche articoli sulla moda e pubblicato disegni e caricature. Dora ha presentato le sue opere in oltre 80 mostre personali e collettive riguardanti scenografia, costume, marionette, grafica umoristica in Bulgaria, USA, Brasile, Canada, Alaska, ex U.R.S.S., Germania, Polonia, ex Jugoslavia, Italia e Malta.
I suoi quadri si trovano in:
Collezioni private:
Bulgaria, Grecia, Inghilterra, Australia, Le Filippine, Italia, India, USA (New York, Washington, Dallas, San Francisco, Los Angeles, Seattle, Detroit, Fairfax, Williamsburg, ecc.).
Luoghi pubblici:
USA:
“Georgetown University”, Washington
“Seattle University”, nella cappella di S. Ignazio, Seattle, WA (lavoro vinto con concorso internazionale)
“The Church of St. Catherine of Siena”, Hillside, New Jersey
“Novitiate”, Portland, Oregon
“Gonzaga University”, Spokane, WA
“Laguna Art Museum”, California
“Regis University”, Regis University Chapel, Denver, Colorado
Italia:
“Marymount International School”, Roma, possiede una collezione di 14 quadri
Abbazia di “S. Eutizio”, Preci (Perugia)
Bulgaria:
Universita di Tarnovo
“La pittura di Dora sintetizza il mondo piu’ arcaico e statico della tradizione plastica: l’iconografia bizantina, e la rappresentazione nella maniera più’ nuova dell’ espressionismo e surrealismo di oggi.” (Oscar Magnan, Decano alla facolta’ delle Belle Arti a St. Peter’s College in New Jersey USA)
I n t e r v i s t a
Che hanno stato i suoi primi passi in Roma?
"Con qualche fotografia dei miei quadri, e trepidazione, sembrava, che mi presentavo alla visita medica, o chiedevo l’elemosina, sono entrata in 3-4 gallerie in via “Margutta”.Tutti mi domandavano: ”Chi ha scritto per Lei?” , la risposta era: ”nessuno” anche se, non era vero. Mi irritava il fatto, che nessuno si interessava alla scoperta di un nuovo artista, di vedere almeno qualche suo quadro. Un gallerista vedendo la mia ingenuita’ mi disse : ”signora, qui noi vendiamo solo i nomi”. Per diventare un “nome”, qualche critico deve scrivere per te, e per scrivere, lo si deve pagare. Questo era come un volgare insulto per me, cioe’ corrompere un critico, pagandogli la tangente. Questo e’ il prezzo, per diventare ricco e famoso? Preferivo morire di fame! In USA, un critico pagato dall’ artista, sara’ screditato! Allora, per diventare famoso, devi aprire abbastanza il portafoglio. Ho capito, che ogni gallerista ha nella sua “scuderia” solo certi artisti, che li porta avanti. Ma dove e’ la ricerca? Un altro gallerista, mi ha accolto come una regina nella sua piccola galleria in via “Margutta” (la via degli artisti a Roma). Appena gli ho detto, che dipingo, e se era possibile di fargli vedere qualche foto per un consiglio, l’uomo gentille si e’ trasformato ed e’ diventato una bestia! Con ferocita’ gridava: ”Non mi interessa, non mi interessa....”, e con spintoni mi ha cacciata, come un cane randagio, fuori dalla galleria. Dopo questa umiliazione, mi sono detta: ”Mai piu’ entrero’ nella galleria d’arte...” Pero..... mia sorella Nelly, e’ stata ospite da me. Davanti alla piu’ bella galleria privata “San Marco”, che univa via del Babbuino e via Margutta si fermo’, e mi convinse ad entrare. Va bene, per ultima volta! Lei tremava fuori, ed io dentro! Che fortuna, al gallerista sig. Caccetta, bastava che gli piacessero i quadri, affitava la galleria anche ad artisti sconosciuti, dandogli possibilita’ di provare la “temperatura” delle loro opere. Potevo pagare solo 10 giorni. La galleria era con ampie vetrine, pareti bianche, e i grandi quadri con oro e rosso attiravano il pubblico, come i fiori colorati attirano gli insetti per impollinarli e tratenerli. La galleria si riempiva con la gente! Il gallerista entusiasta dell’interesse del pubblico mi propose di prolungare la mostra. Io, pero’, rinunciai, gia’ mi ero stancata dall’emozioni e questo senso del pudore, di espormi, come nuda, davanti a tutti mi basto’. Un alto signore comprava, comprava....era il direttore del Laguna Art Museum California. Un collezionista dal Dallas ha comprato le mie piu’ belle opere, alle quali non ho potuto fare decenti foto. Un italiano diceva: ”ma signora, per me non e’ rimasto nulla”. Un signore si e’ presentato come ambasciatore di Argentina. Mi pregava di abbassare il prezzo per un quadro, ed io lo facevo volentieri, pero’ il gallerista mi disse di no! Mi ha sgridato:”Lei, signora, deve solo dipingere, perche’ di prezzi non capisce niente. Loro sono ricchi, hanno le facende!” Intanto l’Ambasciatore mi ha invitato ad un ricevimento. Li sono stati Spadolini e Nilde Jotti. Ad un tratto si sentiva un brusio, un eccitamento comune, panico totale, e tutti si sono lanciati verso l’ingresso. E’ arrivato Maradona!!!!! Confesso la mia ignoranza, fino a quel momento, non sapevo chi fosse! Dalla folla che lo circondava, non l’ho nemmeno visto.Torniamo alla mostra. Il gallerista mi ha detto che dietro di me c’erano delle persone, che mi guardavano in modo strano, forse erano miei parenti. Un gruppo di turisti greci, mi guardava sorridendo amichevolmente. Hanno visto una cosa famigliare. Infatti nella mostra presentavo una serie di quadri, dedicata ai sovrani bulgari medievali. I quadri erano di grandi dimensioni, con fondi d’oro, e ricchi vestiti secondo la moda bizantina, che si e’ difusa nella corte bulgara, dopo il cristianesimo."
La indimenticabile Giulietta Masina ha visitato una dei sue mostre in Roma?
"Alla mostra, per la prima volta ho incontrato Giulietta Masina, li e’ entrata l’attrice americana Sidne Rome, con la scorta dei suoi amici. Nel libro per gli ospiti, ha lasciato il suo pensiero il regista di "Zorba il Greco". Un uomo di una certa eta’ mi ha avvicinato, e mi ha detto: ”Signora, mi piaciono le Sue opere, io ho una galleria a piazza di Spagna, ed un altra che si chiama la “Gradiva”. Venga a trovarmi. Una mia amica, critico d’arte mi ha detto, che questo e’ il famoso gallerista Russo, e se faro’ parte della sua galleria mi porterrano in alto. Sono andata a trovarlo, dopo 7-8 anni. Lui era gia’ morto. Sempre alla mostra, un signore guardava un quadro e mi diceva: ”Signora, vedo soggeto medievale, eseguito con tecnica impressionista”. Era un uomo distinto, del quale non ho capito il nome, ma solo che apparteneva all’Accademia “Tiberina”. Dopo di che, mi e’ arrivata la nomina di Accademico associato dell’Accademia Tiberina, alla quale fanno parte illustri personaggi, come Marcello Mastroianni. 6 mesi dopo la chiusura della mostra, ho sentito al telefono una voce maschile con accento americano: "Signora: mi hanno fatto impazzire le sue opere" Questo signore e’ passato una seconda volta per vedere i quadri, ma la mostra non c’era piu’. Ha chiesto al gallerista il mio telefono ed indirizzo, senza successo. Come mi ha trovato, e’ un mistero. Poi ho scoperto che era un professore americano della Pontificia Universita’ Gregoriana."
L ’ultimi anni lei lavora per gli Stati Uniti – come ha cominiciato ? E dove sono colocati i quadri?
"I primi, che hanno apprezzato il mio lavoro, ed hanno acquistato i quadri, sono stati gli americani. Dopo, ho partecipato al concorso internazionale per la cappella di St. Ignazio a Seattle University. La notizia, che io ho vinto, mi e’ arrivata, quando ero moribonda in ospedale, tutta ingessata. Un’automobile mi ha travolta , trascinata, schiacciata, mentre attraversavo la strada. Cosi’, come Lazzaro resuscitato, mi sono alzata e ho cominciato il durissimo lavoro, con dolori dappertutto e grande volonta’ di farcela."
Lei ha fatto l’ indagine della vita e la epoca del Santo Ignazio Loyola, ma come riflette la vita contemporanea nell’ argomento religioso?
"Per dipingere i quadri, dovevo studiare. Chi e’ St.Ignazio, che ha fondato la Compagnia di Gesu’, oggi il piu’ numeroso e potente movimento religioso? Mi ha affascinato la forza del suo pensiero, delle sue idee, il suo incredibile percorso di vita. Piu’ di quadri religiosi, sono quadri storici. Ho dipinto frammenti della vita di un uomo, straordinario. Le sue idee le vediamo oggi in opera: scuole, universita’ in tutto il mondo. Missionari, ignorando se stessi, aiutano i meno fortunati. Ogni artista e’ frutto dal suo passato e di epoca nella quale vive. Dipingevo “La battaglia di Pamplona”, mentre l’11 settembre, le torri gemelle a New York erano ferite, in fiamme, fumavano come due enormi candele. La bellezza , che il genio umano ha creato, frutto di molti strati di cultura e sapienza, una mente deviata lo ha distrutto. Le torri medievali che dipingevo, avevano le stesse ferite, la gente bruciava e dalla disperazione si gettava giu’. Le notizie dalla televisione (la mia finestra verso il mondo), non mi lasciano indifferente, influenzano la mia pittura. Nel quadro “La Storta”, la scena centrale e’ la visione di St. Ignazio. Lui incontra Gesu’. Una luce immensa, simboleggia la presenza divina. Nei dettagli ho dipinto un uomo, come un anziano inglese, che ho visto alla TV. Questo uomo ingegnere, e’ andato a Bagdad, per aiutare con le sue capacita’ il popolo martoriato. E’ finito con la catena intorno al collo, come un cane, con mani e piedi legati. Quanto e’ facile di tagliare la testa ad un uomo legato. Ad uomini legati, ai quali e’ tolta la liberta’ di pensiero e privati della dignita’ umana, ho messo un mazzo di fiori."
Il noto scultore bulgaro prof. Velicico Minecov ha detto che la vera creativita comincia quando un pittore gia ha superato il bozzeto....
"Oggi l’artista ha grande liberta’ di espressione, e parlare di bozzetto, che deve essere superato, mi sembra riduttivo. Oggi, per essere artista, non e’ necessario neanche saper dipingere. E’ importante di stupire, di avere nuove idee. Io, il problema di entrare nel grande tempio dell’arte, non me lo pongo nemmeno. Non mi sveglio la mattina dicendo: ”oggi faro’ una grande opera d’arte!” Ho una idea, e gli devo correre dietro, secondo le mie intuizioni e capacita’, fino ad esaurimento. Guardiamo un piccolissimo dettaglio di Gozzoli, negli affreschi nel palazzo Medici-Riccardi a Firenze. Rimaniamo anche oggi stupiti da tanta richezza e armonia, ricerca della bellezza e della perfezione. L’artista oggi questo non lo interessa. Assistiamo a tanta aggressivita’ nel quotidiano, che non e’ possibile di non entrare nell’arte. L’artista si deve imporre con prepotenza con le sue opere, cosi’, anche chi non le vuole notare, per forza se le trova infilzate negli occhi. Il colore si getta, e sgocciola, come il sangue sulle ferite di Gesu’, ed ecco e’ nato il movimento degli artisti di “azione”. I bambini, poverini, meno male , che sono manichini sono impiccati ad un albero a Milano. I nervi di qualche passante non hanno resistito a questo macabro spettacolo. Speriamo che a qualche nube d’ispirazione, l’artista non sgozzi sua madre e padre per esporceli come ultimo capolavoro, che nessuno mai lo ha fatto fino ad oggi. Chi lo sa, come si e’ sentito Giovanni Paolo II, entrato nell’arte con uno manichino che lo rappresenta, colpito da un meteorite, che preannuncia la sua morte! La mia modesta opinione e’, che nell’arte, non solo si deve stupire, ma deve esistere anche etica e morale. Mi stupiscono i lavori del mio connazionale, il bulgaro Christo Javacheff, noto in tutto il mondo, come Christo. “Tutto il nostro lavoro e’ sulla liberta’ ” dicono i coniugi Christo. Ma che liberta’ ha un albero, togliendogli proprio la liberta’, soffocandolo, o un museo imballato come una scatola di scarpe, imprigionato nella plastica inquinante. Con il motto: ”svelare occultando” e si puo’ andare avanti: “svelare bruciando”, “svelare distruggendo, annientando...”. Chi puo’ dimenticare le torri gemelle! Anche chi non ha mai sentito nulla di esse, dopo l’11 settembre le ha memorizzate per sempre. Recentemente, una TV galleria ha venduto uno dei tanti bozzetti del progetto per “occultamento” copertura del fiume Arcansas nello stato del Colorado, 18,5x28cm. (se non vado errato) per 39.000,00 Euro!!!!. E’ stato divertente, ed innocente il gioco dell’artista, che ha colorato di rosso, senza danneggiare la fontana di Trevi, o ha butatto 5.000 palline colorate sulla scalinata di Trinita’ dei Monti a piazza di Spagna. Ha stupito tutta Roma, e si e’ dileguato senza ricevere un soldo, almeno dai passanti.... Per uno, che si ostina di dipingere, e’ la esigenza vitale, come tozzo di pane, e quasi, quasi si deve vergognare, si deve nascondere, per fare questo, perche’ diventa ridicolo."
La forma, non e tiranesca – lei ha cercato scappare dalla forma?
"Ogni quadro figurativo storico o religioso, per me e’ il prolungamento della mia professione di scenografa e costumista, solo che, nel dipingere il quadro, sono anche il regista. Inizio la ricerca, come per un film di lungometraggio. Mi diverto a scegliere i personaggi, a creare la messinscena. Quando si levano gli strati della pittura figurativa, si arriva all’astratto. Il quadro prima di diventare figurativo, e’ astratto. Dall’inizio, quando la spaventosa bianca superfice e’ davanti, scelgo la composizione dei colori. Posso fermarmi qui. Posso spruzzare qualche colore sopra, posso scivolare con i piedi, posso arrotolarmi con il corpo, ed ecco che e’ nato unico pezzo di arte astratta, cosidetta arte “gestuale”, o di “azione”. Pero’, il grande critico deve dare la sentenza, che questo e’ arte. I colori sono espressione dello stato d’animo. Sentivo bisogno di colori forti, accesi, arrivati alla massima concentrazione, come i timpani e gli strumenti di percussione nella orchestra, alla loro massima potenza, o come correre a 300 con la “Ferrari”. Ed ecco i quadri di rosso, rosso, vicino verde, giallo blu...al massimo della sopportazione.... Dopo di che, arriva la saturazione, la stanchezza, si sente il bisogno di prendere fiato, ed ecco il periodo bianco, verde, dei colori pastello. Quando lo spirito e’ soffocato, sofferente, senza volere i colori si spengono, spariscono. I quadri diventano monocromi."
La tecnologia del suo lavoro creativo?
"Mi piace di sentire la resistenza della superfice dura, quando dipingo, che e’ piu’ adata al mio temperamento. Conosco la tecnica delle icone bizantine, ho studiato anche le tecnice antiche dei maestri italiani, specialmente di scuola senese. Tutte e due le culture, di oriente ed occidente che ho incontrato mi hanno influenzato ed ho mescolato nella mia “cucina” d’arte, con mezzi contemporanei. E’ importante di sperimentare, senza paura di sbagliare."
La sfida piu importante ?
"Ho fretta di realizzare il quadro, che mi puo’ soddisfare. Forse, questo momento arrivera’ domani......."
Bene, che e per lei stare davanti al cavalletto?
"Per una donna e’ difficile di conciliare la famiglia ed il lavoro. Le piu’ belle idee venivano, quando stavo in macchina a portare i bambini a scuola, o facevo la fila per la spesa, o cucinavo, lavavo, stiravo..... Queste idee rimanevano non realizzate, morivano appena nate. In un altro momento, le sensazioni sono altre, gia’ cambiate, come le nuvole nel cielo. Per dipingere, non e’ solo il momento fisico, davanti al cavaletto. E’ un processo mentale, che ti perseguita dapertutto, non ti da’ pace, ti senti insoddisfatto fino a quando non scarichi la sensazione, energia accumulata attraverso i volumi e le forme. Mi rendo conto, che specialmente io, sono difficile da sopportare, e mio marito e’ un vero martire. Una volta gli preparavo la bistecca, pensavo per il quadro che mi aspettava, e invece del sale, ho messo lo zucchero. Un’altra volta cucinavo la minestra, ed accanto, riscaldavo la miscela per le tavole. Il pennello, con quale giravo la miscela, per sbaglio lo ho inzuppato nella minestra! Per chi dipinge, la pittura e’ la linfa della vita. Come per l’albero, se finisce si secca. Se finisce la vena creativa, rimane solo un involucro vuoto."
Ritornando ai ceppi bulgari ?
"Ovunque vada, io sono e rimango bulgara. Primi passi in Italia li ho fatti con una serie di quadri, dedicati alla Bulgaria: ”I sovrani medievali bulgari”, dopo di che, ho dipinto altri quadri, per la vita dei santi Cirillo e Metodio, creatori del alfabeto cirillico (glagolitico). Artisti bulgari con la creativita’ ed originalita’, anche sconosciuti, non hanno nulla da invidiare ad artisti molto noti a livello mondiale. Alcuni avevo la fortuna di conoscerli, come Lika Ianco, Dimitar Kazakov, detto Neron, Liudmila Damianova.... Alla porta internazionale di Roma, cioe’ l’aeroporto di Fiumicino, ci accoglie il maestoso monumento di Leonardo, opera di Asen Peikov. Suo fratello Ilia Peikov (mio amico), era grande sognatore. Dipingeva le stelle, il cosmo. A Roma c’e’ una strada, dedicata a lui. Italiani e bulgari sono molto simili come sensibilita’ e temperamento. Nel campo della musica, ricordiamo il basso Nikolai Ghiaurov (marito della cantante lirica Mirella Freni), al funerale di Luciano Pavarotti cantava la bulgara Raina Kabaivansca. I piu grandi palcoscenici dell’opera lirica del mondo, hanno goduto della voce straordinaria del basso Boris Hristov. La sua casa di Roma, oggi e’ accademia bulgara, per preparazione di giovani talenti, per volonta’ del maestro. Per citarne solo alcuni. E io sono orgogliosa di essere bulgara."
Non ho piu domande, ma sono sicura, hanno rimasti tanti paroli, pensieri, ricordi ....... grazie per la emozione, Dora !
G a l l e r i a
- Autoritratto
- Costantino ed Irina
- St. Ignazio di Loyola - Denver - Colorado
- Icarus ed Io
- La Battaglia di Pamplona
- La Cappella in Seattle
- Ss. Cirillo e Metodio
- Ci sono 2 contributi al forum. - Policy sui Forum -
Dalle parole una vera artista piena di sapere e di spirito. Dalle sue Opere una conferma delle capacità e talento. Un grazie per aver rallegrato un animo con tanta bellezza e qualità.
Die Kunst von Dora Nikolova Bittau hat eine starke Wirkung mit Form und Farben! Sie ist ein ausgesprochenes Talent und ihre Bilder gefallen mir sehr! Ich wuensche ihr noch viel Erfolg!
Kichka Faitondjieva, Sofia, Bulgarien