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Domenico Quirico "Il Grande Califfato" (I Colibrì-Neri Pozza)

Un grande corrispondente/inviato ci guida alla conoscenza del Califfato mettendo in evidenza un dato inquietante. Da anni si sapeva che la situazione stava rapidamente degradando, ma non si è fatto nulla. Per ipocrisia?

di Emanuele G. - lunedì 15 febbraio 2016 - 3655 letture

“Il Grande Califfato” è un libro da consigliare. In poco più di 230 pagine fornisce a noi lettori le giuste ed appropriate chiavi di lettura per comprendere un incubo denominato “Califfato”. Un incubo che con la sua sanguinaria azione sta cambiando per sempre alcune delle nostre incrollabili certezze. Incrollabili per conformismo o per non conoscenza? In entrambi i casi – ammettiamolo – si assiste a una diffusa ed inquietante eclissi dell’Europa. Eppure la sola strada per arginare il fenomeno – che non appare transitorio – è rappresentata dalla conoscenza. Conoscenza come storia. Conoscenza come memoria. Conoscenza come realismo. Attualmente non abbiamo né storia né memoria tanto meno realismo. Brancoliamo nel buio.

L’autore non ha certo di presentazione. Domenica Quirico è uno che sta sul terreno. Non si accontenta di osservare da lontano gli eventi. Li vuole vivere per meglio comprenderli. Ciò da uno spessore differente rispetto agli scritti di esperti che si trovano in università oppure istituti di ricerca. Perché a quest’ultimi manca la possibilità di vedere nel concreto lo svolgimento dei fatti. Vedere è già un primo passo decisivo per capire. Ai giorni d’oggi abbiamo necessità di vedere se intendiamo combattere il presunto “Califfato”. Con le astrazioni teoriche – diciamo la verità – non si va da nessuna parte. Vedere, al contrario, ci permettere di verificare sul campo tutte le opzioni e le variabili. L’azione del vedere rappresenta un’autentica apertura al mondo e ci rende maggiormente consci delle azioni da intraprendere. Domenico Quirico vede. Eccome! Le sue osservazioni sono fulminanti in quanto riesce a cogliere il senso degli eventi. Anche perché è un pregevole esperto di fatti arabi ed islamici. Visione e conoscenza sembra questo il motto di Domenico Quirico.

Il libro si apre con il capito denominato “Introduzione. Il dovere trascurato”. In esso Domenico Quirico parla del suo rapporto con gli uomini del Jihad e di quanto stava accadendo in Siria. Lui era sul terreno. Finì catturato. Proprio in quella occasione sentì parlare per la prima volta del progetto di costruzione di un “Califfato”. Al ritorno dalla prigionia lui iniziò a renderci edotti di tale novità. Una novità dirompente in quanto non era il solito velleitario sogno jihadista, ma stava succedendo qualcosa di ben più grave. La costituzione di un’entità statale chiamato “Califfato” con milioni di persone che gli prestano obbedienza (bay’ah). Qui da noi tali giuste e sacrosante osservazione caddero nel vuoto. Anzi molti risposero con fare sgarbato a questo grido di allarme. Insomma, Domenico Quirico raccontava sciocchezze!

“Il Grande Califfato” non è un’invenzione di un corrispondente/inviato, ma era realtà da anni. Solo che noi – ripeto…per ipocrisia – non abbiamo voluto rendercene conto. Nel suo libro Domenico Quirico ci fa viaggiare in quello che dovrebbe essere lo spazio vitale e geopolitico del “Califfato”. Iniziando dalla genesi dello stesso “Califfo”. Domencio Quirico è andato in ogni dove per rinvenire gli aspetti e le caratteristiche più precipue del “Califfato”. Prima di tutto, in Siria dove tutto è iniziato. In Iraq. Nei Balcani. In Algeria. Tunisia. Somalia. Nigeria. Cecenia. In tutti questi luoghi era evidente che da anni si stava muovendo qualcosa. Ci vogliamo dimenticare che già vent’anni prima l’Algeria e la Cecenia erano stati sinistri segnali premonitori? L’ipocrisia di vedere i cristiani tutelati da quei Curdi che li avevano sterminati 100 anni prima su ordine della Turchia in occasione del Genocidio armeno. Oppure non capiamo che il deserto è un modo per far convivere terrorismo jihadista e traffico internazionale di uomini e droga? In breve, noi europei abbiamo avuto una drammatica eclissi di buon senso e razionalità. Pagheremo a caro prezzo questa dimenticanza. Se vogliamo utilizzare tale termine.

E il libro si chiude con un capitoletto dal titolo significativo: “Avanzano”. E noi quando ci sveglieremo?

Crediti fotografici: La copertina mi è stata fornita dalla casa editrice.


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