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Anna Politovskaia - Rimorsi Occidentali

L’assassinio della giornalista Anna Politkovskaia rappresenta, in modo drammatico, l’apertura di un armadio che noi occidentali abbiamo sempre voluto tener chiuso a doppia mandata.

di Emanuele G. - mercoledì 24 gennaio 2007 - 3539 letture

L’assassinio della giornalista Anna Politkovskaia rappresenta, in modo drammatico, l’apertura di un armadio che noi occidentali abbiamo sempre voluto tener chiuso a doppia mandata. Ora, da quell’armadio, cominciano a venir fuori dei fantasmi poco piacevoli per l’Occidente “democratico” e “rispettoso dei diritti umani”. Vogliamo gridarla, finalmente, questa verità? Oppure, intendiamo ancora nasconderci al fine di evitare un confronto con la nostra coscienza?

In nome di una sciagurata Realpolitik, noi occidentali abbiamo scientemente costruito un’Europa dell’Est in funzione ai nostri interessi economici e di benessere perbenista. Grazie a questa Realpolitik abbiamo distrutto la Jugoslavia, smembrato l’Unione Sovietica, permesso che quei paesi diventassero terra di conquista della globalizzazione alleata con le varie mafie e trasformato in nostri schiavi milioni di esseri umani abitanti l’Europa dell’Est.

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ANNA POLITKOVSKAIA

Ripercorriamo velocemente questi ultimi anni a partire dalla caduta del muro di Berlino. Dal 1989, si assistette all’apparizione di movimenti che rivendicavano il diritto all’autodeterminazione di popoli e territori. Premetto che tale diritto è plausibile, ma non è stato valutato attentamente. Cosa è successo in realtà? L’Europa occidentale non ha mai esitato a concedere patenti di democrazia e libertà a popoli e territori che intendevano approfittare del crollo dell’Unione Sovietica. Siamo stati di manica larga… Fin troppo… Chiunque intendesse proclamare l’esistenza di una Nazione ha trovato in noi europei occidentali una sponda ben contenta di approvare tale anelito.

Tuttavia, non ci siamo mai chiesti, oppure i nostri governanti lo sapevano, chi fossero in realtà questi leader della nuova Europa dell’Est. Molti di loro, mi riferisco ai leader, non erano altri che persone dedite all’imitazione di modelli nazi-stalinisti oppure espressione delle varie mafie locali. Forse la gente comune non era a conoscenza di questo, ma i nostri lungimiranti leader occidentali di dieci o quindici anni fa lo sapevano? Questa è una domanda drammatica, eccome! I governi occidentali si sono affrettati a concedere patenti di “ossequio ai valori democratici” a tanti leader sanguinari che hanno commesso fatti atroci e brutali. Chi erano in realtà i leader della Jugoslavia post-titiana oppure della Russia post-comunista? Essenzialmente persone che non esprimevano nessun sentire democratico. Naturalmente, la religione veniva usata in questo processo come “specchietto per allodole” per evitare domande inopportune.

La contropartita per il rilascio di cotante patenti di democraticità è stato il concedere all’Occidente mano libera in quella parte di Europa. Abbiamo approfittato per sviluppare un’economia della povertà. In che senso? I paesi occidentali hanno trasferito lì centinaia di unità produttive per farvi lavorare milioni di persone in condizioni non umane. Ma non soltanto in quei paesi, li abbiamo fatti anche venire qui da noi per creare una classe sociale di neo-schiavi denominata “badanti”. Mano libera che ha significato un’esplosione del fenomeno della prostituzione. Fra alcune capitali dell’Est e l’Occidente è in atto un vero e proprio mercato della “carne umana”. Dovete pensare che parecchi funzionari delle Nazioni Unite sono stati incriminati di sfruttamento della prostituzione nella ex-Jugoslavia. Quanto siamo umanitari noi occidentali! Questa situazione ha reso più potenti e radicate in Europa le mafie dei paesi dell’Est che spesso rappresentano il vivaio delle elites governanti quei paesi. Un esempio su tutti? La Transnistria ossia un pezzo di Europa governato dalle mafie moldave, russe e ucraine specializzate in prostituzione, traffico di armi e commercio di droghe. Vogliono, anch’essi, essere un territorio indipendente!

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ANNA POLITKOVSKAIA

In breve, questo processo di autodeterminazione dei popoli ha significato un buon accordo economico all’insegna del classico “do ut des”. Noi occidentali vi diamo il fondamento giuridico (vi ricordate, la patente?) per i vostri regimi autoritari, sanguinari e corrotti, mentre ci concedete mano libera per una forma subdola di colonialismo mascherato da operazioni di cooperazione internazionale.

L’assassinio della giornalista Anna Politkovskaia svela, dunque, una Russia definita “democratica” solo per esigenze di Realpolitik. Si tratta, al contrario, di una Nazione governata da un’oligarchia feroce, reazionaria e per nulla liberale. Tutti continuano (per esempio, Prodi) ad ossequiare Putin per scopi meramente mercantilistici pur sapendo che lo Stato russo è profondamente anti-democratico. L’importante è ossequiarsi a vicenda per continuare a fare affari, pazienza se la democrazia e i diritti umani vanno a farsi benedire. A questo livello, assassini o stragi (vi ricordate di Beslan?) sono un “necessaire” fisiologico. Nel frattempo, ci siamo pure dimenticati dell’assassinio di Antonio Russo, inviato di Radio Radicale ucciso nel 2000 in Georgia.

Quando l’Europa deciderà di aprire quegli armadi e realizzare sul serio i principi fondanti di un’Europa unita?

Sito di Novaja Gazeta (il giornale per cui collaborava Anna Politkovskaia).


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Anna Politovskaia - Rimorsi Occidentali
28 gennaio 2007, di : emanuele

Errata corrige

A causa di un refluo in fase di digitazione dell’articolo, ho scritto Domenico in riferimento al nome del giornalista di Radio Radicale ucciso in Georgia. Il nome corretto, invece, è Antonio.

L’autore

    Anna Politovskaia - Rimorsi Occidentali
    5 aprile 2007

    grazie mille emanuele... devo comperare il suo libro... grazie veramente...